lunedì 31 ottobre 2016

Al Festival del Cinema di Roma, come si suol dire, si ottiene " Due fave con un piccione"

Comunicato che ricevo dall'Ufficio Stampa FEI e che come ricevo pubblico:

Festa del cinema di Roma: il pubblico premia anche l'esperantoIl pubblico della Festa del Cinema di Roma ha scelto "Captain Fantastic" come miglior film tra la selezione di quest'anno. Il film diretto da Matt Ross con Viggo Mortensen, presentato in collaborazione fra Alice nella città e la Festa del Cinema di Roma, ha convinto e conquistato il pubblico di ogni età con i suoi personaggi fuori dal comune e con le sue atmosfere sognanti e commoventi. E' un film che premia lo spirito di questa edizione della Festa unendo gli spettatori adulti appassionati e l'entusiasmo dei ragazzi delle scuole che hanno riempito le proiezioni a loro dedicate.

La storia tratta di un padre che nei boschi cresce sei figli e li educa in maniera intensa fisicamente ed intellettualmente. Poi un giorno la famiglia è costretta ad abbandonare il bosco ed a rientrare nella società normale, dove valori e comportamenti non sono altrettanto virtuosi come quelli del padre nel bosco. Ad esempio non è permesso parlare in esperanto ma bisogna parlare la lingua della maggioranza.

Il film uscirà dal 7 dicembre nelle sale italiane.

mercoledì 19 ottobre 2016

Il potere morbido della lingua italiana. Un bell'articolo di Annamaria Testa ...

... che il sempre attento amico Aldo Grassini ci segnala e ci consiglia di non perderci.

Cari amici,
   spero di farvi piacere girandovi questo bell'articolo  di Annamaria Testa sulla lingua italiana.
Io sono reduce da un breve soggiorno in Spagna e sono stato piacevolmente sorpreso dallo straordinario apprezzamento manifestato in quell'ambiente (un congresso con tanti architetti, operatori museali, ricercatori universitari) per la nostra lingua (tanti di loro parlavano italiano), per la nostra cultura, per il nostro stile. "L'Italia è il Paese più  bello del mondo" mi ha detto il direttore del Museo Archeologico di Alicante. Peccato che noi siamo gli unici a non accorgercene!
Un caro saluto e buona lettura.
Aldo  

Il potere morbido della lingua italiana


, esperta di comunicazione
L’italiano, lingua degli angeli per Thomas Mann, è la lingua più romantica del mondo secondo un sondaggio di qualche anno fa rivolto a 320 linguisti dall’azienda londinese Today translations, che offre traduzioni e interpreti in oltre 200 lingue.
Questa è in sé una notiziola curiosa e niente più, ma ci aiuta a prendere in considerazione una questione più generale, e degna di nota. La lingua italiana è, per gli stranieri, sommamente attrattiva: non a caso è la quarta (o quinta) lingua più studiata al mondo. Per capire che cosa della nostra lingua piace così tanto basta scorrere una delle molte liste di ragioni per imparare l’italiano che si trovano in rete.
Per esempio, la lista pubblicata dall’università di Princeton dice in primo luogo che l’italiano è sonoro e bellissimo, ed è la lingua di riferimento per chi ama l’arte, la musica, l’architettura, l’opera, il cibo… molte delle cose piacevoli della vita, insomma.
Dice che l’italiano è la lingua più vicina al latino, e che il 60 per cento del vocabolario inglese deriva dal latino: quindi imparare l’italiano aiuta anche a parlare meglio l’inglese. E ricorda che nelle università statunitensi le iscrizioni ai corsi di lingua italiana stanno crescendo.
L’attrattività di una lingua non è strettamente proporzionale alla numerosità dei parlanti. “Studiare l’italiano non è come studiare l’urdu, diciannovesima lingua più parlata al mondo (l’italiano è diciottesimo)”, dice Dianne Hales, autrice di La bella lingua. Con l’italiano “entri in contatto con la storia, l’arte, la religione, la musica, il cibo, la moda, il cinema, la scienza – tutto ciò che la civiltà occidentale ha inventato”.
Sembra però che a noi italiani, che (più o meno) parliamo italiano da sempre, di tutto questo importi poco.
Usare il soft power permette di ottenere risultati ‘risparmiando sia i bastoni, sia le carote’
Del resto, una nota caratteristica del comportamento nazionale consiste nel sottovalutare sistematicamente ciò che di bello e desiderabile ci appartiene, dal paesaggio all’arte allo stile di vita, dalla creatività all’intraprendenza, alla lingua, appunto, rinunciando quindi a valorizzarlo in maniera adeguata. Rinunciando, poi, a praticare le indispensabili opere di manutenzione, materiali e immateriali. E rinunciando perfino a essere, giustamente, orgogliosi.
Ci converrebbe cambiare atteggiamento, però.
Il fatto è che la capacità attrattiva di una lingua è un importante fattore di soft power. I paesi anglofoni lo sanno fin dai tempi della guerra fredda. Lo sa la Cina, che sta facendo grandi sforzi per diffondere lo studio del cinese. E la faccenda del soft power è tutt’altro che banale.
Soft power non ha, per ora, una traduzione accreditata. In rete ho trovato “potere morbido”, “potere leggero”, “potere pacifico” e perfino “potere soffice”. Qui scelgo di usare “potere morbido” in alternanza con l’assai più diffuso termine inglese.
Il concetto di soft power è stato formulato verso la fine degli anni ottanta da Joseph Nye, politologo e docente ad Harvard. In una brillante Ted conference, Nye definisce il potere come “nient’altro che la possibilità di influenzare gli altri per ottenere i risultati voluti”.
Si può esercitare potere, dice Nye, in tre modi: con il bastone, cioè minacciando e usando la forza. Con la carota, cioè usando il denaro. Ma c’è un terzo modo: convincere gli altri a desiderare spontaneamente di fare quello che vogliamo che facciano. E questo è soft power: pura capacità seduttiva. Se l’hard power della forza muove la gente a spintoni, il soft power la attira suscitandone il consenso.
In sostanza, il concetto di soft power ci fa capire che la seduzione è tanto potente quanto la coercizione o il denaro. E forse ancora più potente, perché più sottile e permanente. Nye aggiunge che usare il soft power permette di ottenere risultati “risparmiando sia i bastoni, sia le carote”.
Percezione e conoscenza
Poiché il soft power è fatto di reputazione e di desiderabilità, una nazione lo può esercitare in modo efficace perfino senza essere una grande potenza economica o militare. Esiste una classifica internazionale del soft power: nel 2016 l’Italia è undicesima, prima della Spagna e dopo i Paesi Bassi, e sta guadagnando posizioni.
Promuovere la lingua italiana (e magari cominciare a trattarla meglio, anche in patria) può aiutarci ad avere prestigio nel mondo e ad accrescere il nostro soft power. E, diciamolo: per l’Italia promuovere l’italiano, già in sé così desiderabile, è molto più facile di quanto non sia per il Pakistan promuovere l’urdu. O per la Cina promuovere il cinese.
Ma non solo: promuovere l’italiano può aiutare le nostre imprese a diffondere e difendere i loro prodotti all’estero, posizionandoli nel segmento alto di gamma per il solo fatto di essere autenticamente italiani. Promuovere l’italiano (e usarlo per i nomi dei prodotti, per la pubblicità, per i marchi…) aiuta anche a contrastare il fenomeno deteriore dell’italian sounding: prodotti fatti all’estero, che si vestono di italianità proprio “parlando” italiano. È uno scherzo che vale 60 miliardi di euro e 300mila posti di lavoro.
La percezione è (anche) un fatto cognitivo, e non solo sensoriale.
Vuol dire che è influenzata da quanto ogni persona crede, pensa e sa, e dalle aspettative che ha. Per questo, nel mondo, l’aroma di un caffè con un nome italiano è percepito come migliore, un abito con un marchio italiano appare più elegante, un oggetto con un nome italiano appare più bello, un’auto con un nome italiano appare più desiderabile. Le aziende straniere lo sanno, e sarebbe meglio se anche le aziende italiane se ne ricordassero sempre.
Di tutto questo – e immagino, di molto altro – si parlerà nel corso della seconda edizione degli Stati generali della lingua italiana nel mondo. Chi vuole, può seguire in diretta l’intera manifestazione sul sito esteri.it. Chi vuole, può anche dare un’occhiata al neonato portale della lingua italiana.

-- 

Annalisa Trasatti
Museo Tattile Statale Omero, Mole Vanvitelliana,
Banchina Giovanni da Chio 28, 60121 Ancona, 
telefono 071 28 11 93 5, fax 071 28 18 35 8

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domenica 18 settembre 2016

Corsi Autunnali di Esperanto in un Castello Francese : Gresillon

Un invito dalla Francia.

 



Pluraj Esperanto-kursoj kaj multaj interesaj aktivaĵoj, programo por viaj gefiloj kaj genepoj

dum la francaj lernejaj ferioj de lundo 24a de oktobro ĝis mardo 1a de novembro, en kastelo Greziljono.

Super-BEK-on gvidos Dennis Keefe, subtekst-tradukadon Serĝo Sire
.

Vidu detale en gresillon.org/autune

                                           


ĝis baldaŭ !

Ĵanik k Bert

Diversi corsi di esperanto e molte attività interessanti, un programma per i vostri figli e nipoti

durante le vacanze scolastiche francesi del Lunedi 24 ottobre al Martedì 1 novembre , in un castello Grésillon .

Sotto la guida di Dennis Keefe ed in qualità di traduttore Sergo Sire .

Vedi dettaglio nel  gresillon.org/autune
                                            

a presto !
Ĵanik k Bert 
 

Visualizzare una mappa con gli insediamenti dei partecipanti. Contattaci a proposito di co-drive o consultare lì
 
 
Traduzione di quanto riportato nel sito :

CORSI         Dennis Keefe (USA, Cina) Over-Bek-corso, un corso convenzionale centrato sullo studente         Serge Sire (Rodan-Alpes) Creazione di sotto-testo di E-films per visivamente         Elisabeth Barbay (Francia) Corso per principianti, non vedenti o che vedono         Metodo Bert Schumann (Bretagna) Cseh, corso per principianti in Esperanto
PER I BAMBINI         Ansofi Markov (Francia) Animazione dei bambini con giochi e insegnamento         Elisabeth Barbay (Francia) Workshop per insegnare fabbricazione di braccio-ring da elastaĵoj         Jak O'Lantern '(Irlanda) Folk Halovena partito, dopo la nostra visita ai vicini         Elisabeth Barbay (Francia) Preparazione di halevena spektakleto, portare il maskokostumon!
 ATTIVITA'        Zdravka Bojĉeva (Savoia) coro con Interkant '         Dennis Keefe (USA, Cina), 18 possibili lezioni di sotto dei 5 temi: il mio viaggio, centri di apprendimento. i miei progetti, marketing e pubblicità, insegnamento delle lingue e -akirado.         Serge Sire (Rodan-Alpes) Realizzazione di immagini umoristiche attraverso il disegno, la fotografia, k.s.         Nathalie Dubrulle (Indrio) Ĝardenumado con naturkomisiono         Xavier Godivier (Bretagna) Laboratorio Meditazione: conferenza su plenkonscia meditazione. Breve corso con l'esercizio fisico, c. 1h al giorno         Eco-turismo: passeggiate individuali o guidate nel quartiere         Bookshop sul posto, per visualizzare l'elenco.     serate         Insieme cantiamo famose canzoni popolari, portare la chitarra! ..... .....         Insieme cantiamo con il nostro nuovo piano, il vostro clarinetto e altri strumenti         Bert Schumann (Bretagna) Piĵamorakontoj per i bambini, proiezione di libri per bambini cinesi         Xavier Godivier (Bretagna) Film con sottotitoli in Esperanto: Mio zio d'America di Alain Resnais (psicologia sociale) o di un film muto di Buster Keaton (divertente e poetico)         Ŝercokonkurso tutto: Dì ai tuoi migliori battute in Esperanto (prepararli a casa) non ha avuto luogo
SETTIMANA         lo sviluppo generale di permanenza ed esemplare menu 2012         I prezzi e la registrazione         I candidati ei loro insediamenti         Foto: gruppi - albums 16 19 34 13 28 219 44 51 26 33 23 76 35 54 65
Corso: OVER-Bek     Nel sistema duŝtupa di studio Esperanto, il primo passo consiste nello studio del linguaggio stesso, la grammatica, la sintassi, morfologia, fonologia, fino ad un livello piuttosto alto. La seconda fase, tuttavia, consiste l'esercizio, l'uso della lingua.     Quindi, per sfruttare al meglio la lingua, ci dedicheremo al lavoro molto interessante Omaggio a Ungheria. Gli studenti di livello QCER B2 / C1 possono essere molto beneficio in un tale corso. Kromverkoj konsultotaj includono: sono difficili, Corpus, PMEG, PAG.     Dennis è nato in Illinois, in precedenza spesso tenuto conferenze e insegnato in Grésillon, avviato linguistica Festivales, autore delle intensivi Bek-corsi, creato Metodo Valenciana di insegnamento della lingua, ha lanciato l'Università di Engels, sviluppato il progetto Darby isola di Hainan. Ha insegnato inglese, marketing e strategia presso le università più importanti provenienti da diversi paesi e ha insegnato più di 1.500 ore di Esperanto in tutte le situazioni possibili e immaginabili.
Corso: Traduzione     La creazione di sub-testo di Esperanto per visivamente film.     E 'particolarmente nella traduzione, per i quali il criterio principale è la brevità - lo spettatore deve avere il tempo di leggere e guardare il quadro. Le didascalie dovrebbero anche essere in grado di comprendere rapidamente e quindi di evitare espressioni e parole, complicate o inusuali. Il lavoro sarà su Internet, ma saper usare un computer sarà auspicabile, ma non la forza, perché la cosa principale è la traduzione stessa.     Sergo ritirò priteknika fakinstruisto, specializzato in pedagogia con le tecnologie dell'informazione, reparto dove estremamente importante la precisione del linguaggio, in modo umano come macchina. Nel suo hobby su bildrakonto, si riflette spesso versajn francese lavora tradusse E-on. 
Corso: METODO Cseh     Naturalmente orale Esperanto per i principianti di tutte le età     L'insegnante fondamentalmente parlando solo in Esperanto. Gli studenti non hanno bisogno di scrivere, non si ottiene compiti a casa, ma devono partecipare ogni lezione. L'insegnante ha continuato a porre domande semplici, che che gli studenti rispondono in coro, al tempo stesso, in comune. L'insegnante utilizza immagini e oggetti comuni kunportitajn e localmente essere trovati. Le lezioni del metodo Cseh è così strutturato, che una nuova parola si spiega con il già istruiti e subito esercitato da domande e risposte.     Bert appreso questo metodo di Audrey Childs-Mee a Varsavia Regno Unito e Bulgaria Pisanica, poi insegnato in occasione slovacchi e Bialystok palestre, più tardi, durante stage in Grésillon.
BAMBINI: Giocare per imparare     Animazione dei bambini con giochi e un po 'di educazione. Sia i veri principianti, sia esperantisti nativi, tutti i bambini possono giocare e divertirsi con o intorno Darby, l'utilizzo e l'apprendimento della lingua ... o no. La cosa più importante è quello di godere di piacevoli momenti insieme.     Ansofi è di madrelingua Esperanto e madre di madrelingua, professionalmente professore per liceanoj sulla storia e la geografia, ma ha anche insegnato la musica e Esperanto nel quadro delle attività di eksterlernejaj diversaĝaj e in vari bambini. Nota: i bambini portano il loro registratore o un altro strumento con cui sanno per giocare!
Attivo: canto corale     Il coro Interkant continua il suo nuovo progetto, che ha lo scopo di presentare uno spettacolo in circa un anno o due. Se vuoi cantare, teatrumi, ballare, giocare strumento musicale e di gioire calda atmosfera, siete invitati a unirsi a noi in quanto durante questa canzone studperiodo. Prova le forze niente voi di essere coinvolti.     Esercizio pre e nel pomeriggio del 27 ottobre 10h alle 17h 30; è possibile ottenere il 26 c. 18h e lasciare il 31 al mattino.     Korusestrino: Zdravka Bojĉeva di Savoia. Canzoni in Esperanto nel consueto repertorio.
Attivo: HUMOR PERBILDA     Realizzazione di immagini umoristiche, larĝasence, per esempio anche con la fotografia e tecniche simili. Non necessariamente si tratta di disegno, perché solo per coloro che non amano o non sanno di progettazione può fare molto interessanti realizzazioni di altre tecniche, tra l'altro, attraverso la fotografia. Il nobile obiettivo di questo lavoro sarebbe stato un rilascio di un nuovo numero di Quaderni culturali con le migliori realizzazioni.     Sergo è un designer francese, scrivendo principalmente bildrakontojn. Ha pubblicato una serie di album, e ha collaborato in molti giornali, soprattutto nella rivista satirica Il Kancerkliniko. Scrive egli stesso i testi delle sue storie, i suoi disegni sono molto stilizzati, la messa in scena spesso surrealista, le sue storie mirano a effetti comici, spesso assurde e / o erotiche. 
Attivo: EKO-TURISMO     Passeggiata guidata attraverso il parco del castello e la foresta nel nostro gvidlibreto sulla flora e la fauna locali di Grésillon.     passeggiata individuale, a piedi o in bicicletta, a nuovo modo Verde che corrispondono Grésillon o sotto questi circuiti regionali.     Visita del dolmen della pietra coperto nelle vicinanze.     Trovare tesori vicini come geo-cache con il tuo birilo.
PREZZO e l'incorporazione di rimanere in Grésillon     Il prezzo del soggiorno calcolata automaticamente durante la registrazione on-line.     Al fine di valutare il prezzo, clicca su il pulsante "ricalcolare" dopo una semplice scelta di una stanza, l'indicazione di età e il numero di notti. Clicca qui per iscriverti.     prezzo Ĉioinkluziva per un soggiorno completo per 8 giorni: tra i 319 ei 540 € (campo 274 €)     Riduzione del 5% si applica per la registrazione con antaŭpago di 100 € almeno 30 giorni prima dell'inizio di un soggiorno completo.     Tutte le nostre tariffe qui. Estratto: camera 9-38 €, campeggio 3 €; tre pasti 23 €, da golf e programma di 12 €, per giorno.
Squadra Bert Schumann, Jannick Huet Frederic Lahier
Ricorrenti: Annie, Ansofi, Elisabeth, Isabelle, Jannick & Bert, Mary, Masoumeh, Serge, Ugo, Parra, Xavier, Zdravka
I bambini-giovani: Mathilde 4 (Si prega. Nota Se il bambino non riesce a dormire con altri ragazzi / e.)
Insediamenti di questi partecipanti: in-560035 Bangalore; FR: 35510 Cesson-Sévigné, 35720 Pleugueneuc, 49100 Angers, 56450 Theix, 56610 Aradon, 74330 Sillingy, 74500 Evian-les-Bains, 75020 Paris, 78180 Montigny-le-Bretonneux, 90000 Belfort, 93140 Bondy
Visualizzare una mappa con gli insediamenti dei partecipanti. Contattaci a proposito di co-drive o consultare lì

giovedì 8 settembre 2016

Esperanto e lingue minoritarie

COMUNICATO STAMPA che come ricevo così pubblico:
convegno scientifico a Frascati il 20 agosto scorso

Si è tenuto sabato 20 agosto 2016 a Frascati nel Salone degli specchi del comune un convegno sul tema “Esperanto e lingue minoritarie”.  Spirito del convegno è stato quello di indagare la realtà e le caratteristiche delle lingue minoritarie e più in generale delle lingue a rischio, per riflettere successivamente, da un lato, sul tema se l’esperanto lo sia, e in quale grado, e dall’altro per affinare (prendendo spunto dai più recenti esperimenti di rivitalizzazione, o di strategie di sopravvivenza) attività di potenziamento della lingua/cultura esperantista.
Per fare questo, nella prima parte si è dibattuto dello status quaestionis e cioè dei principali tratti distintivi delle minoranze socio-linguistiche a cui è seguita una seconda parte più pratica sulla applicazione concreta all’esperanto delle esperienze raccolte dagli esperti nella prima parte del convegno.


Sono intervenuti  il linguista tedesco Martin Haase dell’Università di Bamberg sul tema “Definire una minoranza linguistico-culturale”,  il prof. Giovanni Poggeschi dell’Università del Salento su “I diritti linguistici” in Italia alla luce della nostra legislazione, il prof. Rino Caputo dell’Università Roma Tor Vergata su “L’Italia fra lingua nazionale e dialetti”, Nicola Reggiani, Università di Heidelberg,  su “Minoranze linguistiche nell’antichità”, il prof. Giovanni Agresti, Università di Teramo, sul tema “Per il riconoscimento della minoranza romanì”.

Una minoranza particolare, quella dei parlanti della lingua dei segni, è stata presentata da Dino Giglioli, interprete e docente della LIS presso l’Università di Parma, mentre l’ Assessore Regione Autonoma Trentino Alto-Adige/Südtirol,  Giuseppe Detomas, ha presentato il tema della tutela delle minoranze a livello regionale. Infine Renato Corsetti, Università La Sapienza di Roma, ha parlato della situazione di minoranza dell’italiano a livello internazionale.

Ha introdotto, moderato e concluso Davide Astori, linguista dell’Università di Parma.
Il pubblico che ha riempito la sala è stato molto interessato e si è dovuto interrompere  l’appassionato dibattito finale per rispettare i tempi.
C’è stato anche un seguito con un dibattito nella sede del Congresso Italiano di Esperanto, che si è tenuto nella settimana successiva a Frascati, su “L’esperanto è una lingua minoritaria?” con una prolusione di Humphrey Tonkin, presidente emerito dell’Università di Hartford (USA).
Gli atti saranno pubblicati in italiano con riassunti in inglese ed esperanto e il libro verrà inviato in omaggio a tutte le università statali italiane ed algi istituti italiani di cultura all’estero.

Federazione Esperantista Italiana
Via Villoresi, 38, 20143 Milano
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domenica 4 settembre 2016

Ricordando Selten, premio Nobel ed esperantista

COMUNICATO STAMPA della FEI, che come ricevo, pubblico:

Il 23 agosto la comunità esperantista ha perso il suo più eminente scienziato con la scomparsa del Prof. Reinhard Selten, nato il 5 ottobre 1930. E' stato docente presso la Libera Università di Berlino nel 1969-1972, presso l'Università di Bielefeld nel 1972-1984 e dal 1984 presso l'Università di Bonn. Dal 2006-2014 ha condotto un progetto di ricerca su​ll'economia sperimentale dell'Accademia del Nordreno-Westfalia delle Scienze e delle Arti. Undici sono state le
università​ che gli hanno​ conferito la laurea honoris causa.

Nell'ottobre 1994 Selten è stato dichiarato, con due economisti americani, vincitore del premio Nobel per l'economia per il suo straordinario contributo alla teoria dei giochi. Nella sua vasta bibliografia scientifica, soprattutto in tedesco e in inglese, ha scritto insieme a Jonathan Pool "Ĉu mi lernu Esperanton? Enkonduko en la teorion de lingvaj ludoj" (Posso imparare l'Esperanto? Introduzione alla teoria dei giochi linguistici, 1982).

Sotto la redazione di Selten è apparso in più lingue lo studio "I costi della (non) comunicazione europea" nel 1997. Con Helmar Frank, ha pubblicato il libro Für Zweisprachigkeit in Europa (Per il bilinguismo in Europa, 2005). Presso il Parlamento europeo ha sostenuto la validità dell'Esperanto durante il suo discorso del 9 maggio 2007, tenuto come ospite in occasione del 50° anniversario del Trattato di Roma.

Federazione Esperantista Italiana
Via Villoresi, 38, 20143 Milano
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mercoledì 3 agosto 2016

Un invito Agostano in quel di Frascati...

... la cartolina indica come mittente, sempre lui, Renato Corsetti. Consiglia a coloro che si dovessero trovare per turismo (ma non solo!) da queste parti di fare un salto qua dove troveranno oltre che l'aria, il vino, i cibi, anche come passare il tempo con la mente rivolta a qualche cosa esperantisticamente parlando, di assai interessante.
E', in verità, il suo un invito un po' di parte, perchè tra i relatori è inserito anche il suo nome. Ma proprio per questo, almeno da parte di chi scrive, è un motivo in più per non lasciarsi sfuggire l'attenzione di ascoltarlo.
Se se ne vuol sapere di più basta cliccare sul link sotto ripotato ed attendere un attimo che si apra:


martedì 14 giugno 2016

Come le ciliegie un' Idea tira l'altra...

... e questa appartiene ad una esperantista, seguace della telenovela, ma non tanto da lasciarsi sfuggire una chicca linguistica...

Per operare un pour parler di ciò che è l'Esperanto la Presidente Michela Lipari aveva suggerito che qualcuno si rendesse disponibile a partecipare alla trasmissione del nuovo Rischiatutto, riproposto da Fabio Fazio a settembre sulle reti RAI. Sarebbe stato come una specie di rimescolar le carte e che comunque andasse, sarebbe servito per parlare di Esperanto. Come e di che cosa, se di letteratura, storia, personaggi non aveva importanza : l'importante sarebbe stato parlarne. Quello più difficile era trovare chi fosse disposto a prepararsi ed andare in trasmissione.
L'eco di questo AAA cercasi, non si era ancora affievolito, che un'altra voce è uscita dal coro delle amicizie esperantiste : quella della amica Prof. Miranda Cuppoletti che nel forum degli esperantisti marchigiani scriveva in data 8 giugno e raccogliendo una nuova ciliegia proponeva una sua idea : 
"Nella  telenovela" Il segreto"  trasmessa su canale 505 di pomeriggio  ci sono state delle puntate in cui un signore insegnava esperanto nel paese in cui si svolgono le vicende, ambientate nel 1922. E' stata una belle sorpresa.      .Perché  non porre domande in proposito,nella trasmissione del sabato pomeriggio,quando vengono invitati alcuni protagonisti? Saluti a tutti .         .miranda"
La telenovela veniva mandata in onda nel corso della trasmissione "Verissimo", per cui la nostra prof. ha contattato detta redazione e senza stare a riassumervi ecco l' annuncio sequenza della Sig.ra Cuppoletti dopo aver interpellato la redazione di Verissimo e la risposta di questa

:"La risposta non si è fatta attendere.Se vogliamo partecipare  alla trasmissione Verissimo per porre domande dirette agli attori, credo si debba fare la richiesta come associazione. Ai redattori serve per farsi pubblicità sulla trasmissione, a noi per pubblicizzare l'esperanto. Saluti   cordiali.  miranda "

 Da: "ilsegreto@mediaset.it" <ilsegreto@mediaset.it>
Data: 12/06/2016 15.31
A: "miranda.cuppoletti@libero.it"
Ogg: autoanswer: richiesta informazioni


Gentile Cliente,
La ringraziamo per averci scritto. La Sua richiesta verrà presa in considerazione nel più breve tempo possibile.
Le porgiamo i più Cordiali Saluti,
Servizio Clienti Fivestore

Quando si dice che la costanza da sempre buoni frutti!! Erano trascorsi appena 4 gg.
Un grazie sentito quindi alla Prof. Miranda Cuppoletti con la speranza di vedere ed ascoltare a Settembre, con la ripresa delle trasmissioni di Verissimo, un volto ed una storia raccontata da qualche nostra amicizia esperantista.  In tale attesa un grosso in bocca al lupo ed auguri a tutti di Buone Ferie.









di Franco Giannini

lunedì 6 giugno 2016

Che ne dite di portare la materia "Esperanto" a Rischiatutto ?

COMUNICATO STAMPA che ricevo  
Da: Michela Lipari <michela.lipari@tiscali.it>
e che così pubblico :"

Cari samideani,

Sono riaperte le iscrizioni per annunciarsi come concorrenti al gioco televisivo Rischiatutto.
Sarebbe bello che qualcuno (magari più di uno) si presentasse scegliendo come materia la storia del esperanto o la letteratura in esperanto o.....
Se qualcuno è interessato mi contatti direttamente e vediamo come cosa fare
Grazie
Michela "

Io Gent.ma  Sig.ra Michela Lipari, sono troppo ignorante, ma non ancora "talmente tanto" dal non segnalarle una persona che potrebbe fare la sua bella figura e farla fare a tutti i samideani. Questo è il Prof. Aldo Grassini ex docente del "classico"di Ancona, ex Presidente FEI, Direttore del museo Tattile Omero di Ancona che oltre che saperne sull'Esperanto e la sua storia ed i personaggi che l'hanno portata avanti fino ai giorni nostri, ha conoscenze sufficienti per fare bella figura anche su altre materie. 
Io l'ho buttata lì, sperando che Aldo (che ho l'onore di conoscere personalmente!!) non se ne abbia a male.
Un caro saluto a voi tutti.
Franco Giannini
PS : altro nome su cui soffermarsi e farci su un pensierino potrebbe essere quello di Renato Corsetti (che conosco anche lui personalmente, e non come riserva del primo, mi guarderei bene) ma come duplicato in fatto di cultura sul campo esperantista e non solo!! Un binomio da proporre!! 

domenica 24 aprile 2016

In occasione della giornata mondiale del libro...

COMUNICATO STAMPA di Renato Corsetti, che ricevo e giro.

cari samideani, cari lettori,
oggi – 23 aprile – è la giornata mondiale del libro.
Un’ottima occasione per dare un’occhiata al catalogo che la Federazione vi propone nel suo sito, sotto la voce ‘libri’.
Potete trovare grammatiche, libri di lettura, saggistica, poesia e prosa, originale e tradotta : non esitate a sfogliare idealmente questo catalogo e scegliere un libro ed ordinarlo a feilibri@esperanto.it
Livio Fioroni il volontario che cura il servizio libri, provvederà ad inviarvi quanto scelto
e non dimenticate l’offerta della Itala Antologio e Sonetoj de Belli insieme a soli dieci euro!
Lo scorso agosto ospite d’onore dell’82° congresso italiano a San Benedetto è stato il presidente dell’UEA –prof. Mark Fettes.
Quando l’ho riaccompagnato all’aeroporto di Roma per tornare in Canada, si è congratulato per il ricco ed interessante servizio libri che ha trovato, dove erano ancora acquistabili presiozi libri difficilmente ancora in commercio.
Quindi, cosa aspettate?
Festeggiamo la giornata mondiale del libro! Regaliamo a noi ed ai nostri cari un libro?
se non sono ancora esperantisti vi sono anche libri in Italiano molto interessanti.
Se avete bisogno di consigli, non esitate a contattarmi
Buona Lettura
michela lipari  michela.lipari@tiscali.it


Posted by: Renato Corsetti







martedì 12 aprile 2016

Seminario Linguistico con mostra di pittura collettiva: ovvero Utile e Dilettevole !

COMUNICATO STAMPA che ricevo e pubblico:

SEMINARIO LINGUISTICO E MOSTRA D'ARTE

A Pietrasanta dal 23 al 25 aprile si terrà un Seminario Linguistico dell’Istituto Italiano di Esperanto.
In parallelo al Seminario verrà organizzata una Mostra collettiva di pittura titolata «Esperanto. Arte per il Dialogo» presso lo spazio di Marina Eventi, in piazza XXIV Maggio a Tonfano, Marina di Pietrasanta (LU) dal 22 al 25 aprile, e successivamente presso il vicino Teatro della Parrocchia di Sant’Antonio, via Duca della Vittoria 125.
Gli artisti che desiderano esporre proprie opere, a tema libero, si possono rivolgere per informazioni ad Annalisa Bisogni (, ) o a Lodovico Gierut (334 3174658): ogni partecipante potrà inviare un breve curriculum (massimo 15 righe) e 3 fotografie di propri lavori grafici, pittorici o scultorei (con titolo, misure altezza x base, anno di realizzazione) alla email esperanto@edistudio.it che saranno pubblicate in video-catalogo dal noto esperantista ed editore Brunetto Casini.
Le opere debitamente incorniciate debbono essere consegnate entro il 20 aprile all’Hotel La Versiliana, Via Carducci 1, Marina di Pietrasanta.
L’inaugurazione della Mostra avverrà alla presenza delle Autorità e degli Artisti venerdì 22 aprile alle ore 17,30.
Nella stessa sede sabato 23 si terrà un concerto pubblico del cantante francese Jomo, famoso per la sua presenza sul Guinness dei primati, e domenica sera un ricordo di Don Florio Giannini.
Ulteriori informazioni sul Seminario Linguistico sono reperibili sul sito www.esperanto.it, alla pagina http://62.149.237.252/iie

Posted by: Renato Corsetti  
 

domenica 3 aprile 2016

Dal 23 al 25 aprile l'Esperanto incontra Pietrasanta!

COMUNICATO STAMPA che come solitamente ricevo, allo stesso modo pubblico.

Carissimo amico
L'Istituto Italiano di Esperanto torna quest'anno ad organizzare il Seminario Linguistico.
Con l'aiuto della nostra cattedra di Lucca abbiamo individuato un albergo bello ma economico a cinquanta metri dalla spiaggia. Anzi, ha una sua spiaggia privata a nostra piena disposizione!
Si chiama 'La Versiliana' e si trova in Viale Carducci 1, angolo con viale Apua.
Dal 23 al 25 aprile dormiamo, mangiamo e lavoriamo lì, salvo le serate che faremo in pieno centro di Tonfano, a mille metri di distanza (al pontile di Pietrasanta, per capirsi, se guardate la cartina on-line).
Il lavoro consisterà in una serie di presentazioni di come si può insegnare l'esperanto, e di dibattiti sul tema.
Inltre, il Sindaco di Pietrasanta verrà a darci il benvenuto nella sua città, all'apertura del convegno.
E inoltre, il presidente dell'Istituto Fabrizio A. Pennacchietti ci proporrà una sua lezione sui verbi commerciali in esperanto.
Nelle serate visiteremo la mostra di quadri di noti artista versiliesi, allestita specialmente per il Seminario, assisteremo ad un filmato sulla Versilia realizzato e prodotto dalla dirigente della nostra cattedra di Lucca, Annalisa Bisogni, e ci godremo il concerto di Jomo, nella piazza principale del centro balneare (sempre lì accanto, bastano i piedi e cinque minuti dall'albergo).
Il sito del seminario, per la fretta, ha un nome forse un po' strano, ma funziona: http://62.149.237.252/iie/
Trovatelo e mettetevelo fra i preferiti: è completamente bilingue.
Se vi iscrivete e mandate la caparra entro il 10 aprile, godrete di uno sconto di 15 € sui costi, quindi con soli 160 € avrete il Seminario, la camera per dormire e i pasti per mangiare.
Se avete domande, fatele pure a laura.brazzabeni@alice.it
Vi aspettiamo.
RESUMO EN ESPERANTO.
Eble la mesaĝo atingos ankaŭ kelkajn ne italajn samideanojn. Se vi volas veni, kompreneble, ni estos feliĉaj vin akcepti kaj honori.
Temas pri Lingva Seminario de Itala Instituto de Esperanto en Marina di Pietrasanta, sur la maro inter Pisa kaj Massa, de la 23a ĝia la 25a de aprilo (Hotelo La Versiliana, Viale Carducci 1).
Pli da informoj kaj la aliĝilon vi trovas ĉe la retpaĝo http://62.149.237.252/iie/ kaj se vi bezonas komuniki kun ni, skribu al laura.brazzabeni@alice.it
Ni vin atendas!!!!";
 
Renato Corsetti
117 Dukes Avenue, London N10 2QD, UK/Britujo
tel. +393286315655, +447943137891 renato.corsetti@gmail.com

martedì 22 marzo 2016

Il Ghana si decolonizza dall’inglese...

Il mio caro amico Gianluigi, torna a segnalarmi un altro interessante articolo di Giorgio Pagano, che qui riporto e che mi induce a pensare quanto quel "Terzo Mondo", così clasificato con distacco da molti, invece a volte su alcuni problemi, lo troviamo anni luce più avanti di noi "bempensanti" uomini "civilizzati". Questa è sicuramente una di quelle occasioni (FG)

Dopo Gambia e Tanzania anche il Ghana si decolonizza dall'inglese, e la necessità di una lingua comune della specie umana diviene impellente.


Che, man mano che crescesse la consapevolezza democratica nei Paesi ex colonie, si giungesse all’abbandono della lingua dei colonizzatori in favore delle lingue locali era inevitabile.
All'inizio dello scorso anno furono Gambia e Tanzania ad annunciare i loro piani per eliminare le lingue straniere dei colonizzatori europei come lingue d’insegnamento nei loro sistemi scolastici, ed ora arriva il momento del Ghana, anch’essa ex colonia del Regno Unito, che ha annunciato il suo nuovo piano per eliminare l'inglese come lingua principale d’insegnamento nelle scuole.
La professoressa Jane Naana Opoku Agyemang, Ministro dell'istruzione del Paese, sostiene che il problema che il Ghana ha nel mondo del lavoro è in gran parte causato dall'avere nell’insegnamento una lingua diversa da quella normalmente parlata sul territorio ed ha espresso fiducia che la sostituzione dell'inglese, come lingua principale d’insegnamento, potrà cambiare in meglio il paese.
Appena il Ministro ha annunciato il provvedimento, applausi sono venuti da parte del pubblico: anche se il cambiamento di politica linguistica è stato discusso per molto tempo, infatti, finora non era mai stato perseguito in modo così aggressivo, portando molti ghanesi a divenire ottimisti sul fatto che le catene dei loro colonizzatori si stiano lentamente, ma inesorabilmente, spezzando.
Questi fatti testimoniano come la necessità di adottare una lingua delle Nazioni Unite, espressione non di aristocratiche e anacronistiche egemonie bensì di popolare giustizia e democrazia globale, sia ormai impellente e che la storica campagna del Partito Radicale “Per una lingua comune della specie umana” alle Nazioni Unite potrebbe trovare convinti sostenitori proprio tra i Paesi ex colonie, protagonisti di un neoumanesimo mondiale.
I siti della campagna Radicale per la lingua comune della specie umana:
* E' un omaggio al nostro Presidente Sergio Stanzani, scomparso il 17 ottobre 2013, che aveva come frequente intercalare quel "va bene" per il quale veniva sempre preso affettuosamente in giro.
Giorgio Pagano

giovedì 3 marzo 2016

Umberto Eco: in lode di un samideano.

Debbo confessare, non certo per il gusto di andare contro corrente, che la figura di Umberto Eco mi è risultata sempre indigesta. Non certo per quello che diceva, scriveva o come lo scriveva, del resto non la mia cultura non me lo permetteva, bensì perchè l'ho reputato una persona che il suo sapere te lo "sbatteva" in faccia, dietro quel suo perbenismo controllato da intellettuale acclamato e riverito a cui non ti era permesso andare "contropelo". Ohi, sicuramente mi sarò sbagliato, ma questo era ed è rimasto fino a ieri il mio discutibilissimo modo di vederlo. Fintanto che ieri un mio amico di quella vecchia ed indomabile tradizione radicale di cui si stanno perdendo le radici, non mi ha fatto pervenire questo link ( http://www.radicali.it/galassia/umberto-eco-lode-un-samideano ) che mi ha portato a riflettere sull' Eco che conoscevo solo come intellettuale e uomo pubblico, attraverso scritti e filmati. Invece ho scoperto che forse era un po' come quelle "crocette anconetane" (dette anche garagoi), brutte fuori -spigolose, rugose- ma "bone" - buone dentro, che poi raffigurano il carattere di noi marchigiani. 
Da bravo italiano quale sono,  caduto in errore, non chiedo scusa, ma giro la frittata. Da ignorante che ritenevo Umberto Eco uno che se la tirava, scoperto il suo lato di bravo, intelligente, esperantista, faccio macchina indietro, chiedo umilmente venia ed affermo che mi sembrava impossibile che uno con una "capa" come la sua non fosse un esperantista convinto. Logicamente ci sto scherzando su, ma vero è che non sapevo della sua "esperantinità". Da non perdere, quindi, per chi non avesse conosciuto questo lato dello scrittore, studioso e non solo, una nota di Giorgio Pagano, segretario dell'Associazione Radicale "Esperanto" che ci aiuta a comprendere questa  sfaccettatura ai più sconosciuta. (Franco Giannini)

Umberto Eco: in lode di un samideano.

Umberto Eco è stato, è, certamente uno dei rarissimi studiosi che, prima d'esprimere un giudizio su qualcosa, lo sviscera, lo studia e, soprattutto, lo approfondisce. Ciò è accaduto anche per l'Esperanto allorché ha affrontato il tema della "lingua perfetta" (giacché prima si era espresso in senso contrario).
L'ho conosciuto più attraverso la sua vecchia segretaria, la Signora Simonetta, che frequentandolo di persona ma, credo, di aver utilizzato dei buoni argomenti nell'interlocuzione con Eco se, proprio a lui, dobbiamo alcuni paragrafi che centrano molto bene le problematiche dei Radicali sulla lingua comune della specie umana nel suo libro "La ricerca della lingua perfetta nella cultura europea".
In una presentazione di quel libro, registrata da Radio radicale, Eco disse «Mi sono studiato la grammatica dell’Esperanto e la sua storia; sono stato affascinato dal personaggio di Zamenhof. Mi sono accorto che l’esperanto è un capolavoro, costruito benissimo. Mentre tutte le lingue artificiali tendono all’economia l’Esperanto tende a sacrificare l’economia per l’ottimizzazione (caso tipico è l’accusativo).
E’ principio di economia eliminare le declinazioni perché ci sono le preposizioni, ma siccome in tutte le lingue dove c’è l’accusativo non è introdotto da nessuna preposizione ecco che si creano delle  ambiguità specie poi se latinamente lo si usa per moto a luogo. Si dimostra invece che introducendo un elemento antieconomico Zamenhof ottimizza il funzionamento.E’ una lingua che in fondo funziona bene perché è fatta sul modello di quelle naturali e  non sul modello di quelle filosofiche che  vogliono dividere il mondo in tanti pezzi.A tutto ciò si oppone il vecchio argomento che nessuno è mai stato capace di imporre una lingua; l’altro argomento che già era stato discusso tra Encyclophedie e Ideologue, è l’argomento dell’egoismo dei governi: quale  governo accetterà mai di lasciar circolare una lingua internazionale quando ciascun governo avrà interesse a far circolare la sua lingua.Oggi ci troviamo davanti a due fatti nuovi:Il primo fatto è la presenza dei  mezzi di massa che costituiscono una sorta di Crusca quotidiana e garantiscono la conservazione di uno standard malgrado le differenze. Pensiamo al fatto che siamo riusciti a insegnare l’italiano agli Albanesi e ai Tunisini attraverso Pippo Baudo quindi non  sarebbe impossibile insegnare l’esperanto a tutto il mondo.L’altro fatto è che potrebbe rovesciarsi il meccanismo perverso dell’egoismo dei governi. Mentre facevo un corso a Parigi (erano i giorni di Maastricht) sono  stato  invitato a numerosi convegni sulla francofonia; erano impazziti sul problema della lingua. Sembrava che come al solito, l’ossessione dei Francesi fosse il dovere di prendere atto che l’inglese è diventata lingua  veicolare; sotto mi sono accorto che, sebbene  i Francesi neghino, c’è un altra paura più forte che è la paura del tedesco.Con la caduta del muro di Berlino e l’apertura dell’est hanno paura e a questo  punto sarebbero disposti a sostenere l’esperanto all’ONU, all’UNESCO, purché  non passi il tedesco. In un’Europa così frammentata uno Slovacco purché non passi  la lingua  maledetta del suo fratello bosniaco  o sloveno è disposto ad impegnarsi sull’esperanto.Effettivamente devo ammettere che per prima volta nella storia dell’umanità la situazione potrebbe essere cambiata; potrebbero crearsi forze di diffusione,  alfabetizzazione e imposizione di una lingua  veicolare. L’unica condizione per cui questa lingua possa continuare ad essere “calmierata” è che  sia, come del resto era l’idea di Zamenhof, una lingua veicolare usata per tante attività internazionali o usata per tradurre tante opere letterarie ma che non pretende né di essere la lingua perfetta né di volersi sovrapporre alle lingue esistenti».
Quelle parole divennero subito la presentazione de "L'Esperanto in un foglio" edito dall'ERA in un solo foglio A3, con Grammatica del grande storico della lingua italiana, Bruno Migliorini e annesso vocabolarietto.
Oggi lo mettiamo gratuitamente a disposizione in allegato a questa nota.

domenica 21 febbraio 2016

Giornata internazionale della lingua materna

Comunicato Federazione Esperantista Italiana           che come ricevo pubblico :

Il 21 febbraio 1952 la polizia uccise nell'Università di Dakka, capitale dell’attuale Bangladesh, molti studenti che manifestavano. Quegli studenti manifestavano per il riconoscimento della loro lingua materna, il bengalese, che si voleva eliminare dall'università a favore della lingua "più grande", parlata dal più forte del momento.Si tratta di qualcosa che si ripete, nelle diverse forme, da molto tempo in tutto il mondo e sempre non solo in Bangladesh ma anche in diversi paesi europei, come, per esempio, in Olanda, dove il governo en 2015 ha approvato dei piani per il rafforzamento graduale della posizione della lingua inglese nell'insegnamento a scapito delle lingue materne locali.(1) Questi non sono eventi unici. Sia in Bangladesh che in Olanda, si tratta della stessa logica: "Io sono il più forte, tu stai zitto ed eventualmente, se vuoi parlare, parla la mia lingua". D'altro canto, come ci dicono i linguisti, (citiamo uno di loro, Ken Hale):  "Quando una lingua muore, noi perdiamo una ricchezza intellettuale come se cadesse una bomba sul museo del Louvre".Pensate ad immaginare cosa succederebbe se in Italia venisse imposto il cinese nelle scuole, in vista di vantaggi commerciali futuri, oppure se l’arabo diventasse lingua ufficiale in Francia. Sono, evidentemente situazioni inaccettabili, ma sono cose che succedono continuamente.Oltre che l'ingiustizia sociale, che si manifesta quando non viene rispettata la lingua madre di qualcuno, si deve essere consapevoli del fatto che le diversità linguistiche e biologiche sono inseparabili, interconnesse e dipendenti una dall'altra. Dalla perdita della diversità linguistica scaturisce la perdita delle conoscenze tradizionali essenzialmente necessarie per una biodiversità permanente, per la vita. (1 Dichiarazione finale, 64° Conferenza NU-NRO, Bonn 2011 e 2 Terralingua)Il 17 novembre 1999 l'UNESCO ha proclamato il 21 febbraio quale Giornata Internazionale della Lingua Materna. Nel 2007 anche l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite (3) lanciò un appello agli stati membri per "Promuovere la conservazione e la protezione di ogni lingua usata dai popoli del mondo" contemporaneamente dichiarando l'anno 2008 Anno Internazionale delle Lingue. Nel 2014 l'UNESCO ha pubblicato sulla sua rete anche la versione in lingua esperanto del messaggio del Direttore Generale, Irina Bokova (4).Come si rapporta a tutto ciò l'esperanto? Le due cose sono in relazione fra di loro perché i valori essenziali di questa giornata, il multilinguismo e il diritto di tutti gli uomini di parlare la propria lingua madre, sono anche i valori che il Movimento Esperantista difende. Noi, esperantisti, vogliamo che nessuna lingua scompaia, vogliamo che tutte le lingue esistano ancora nel rispetto dei diritti di ogni lingua e regni la giustizia linguistica. Per questo scopo da molti anni la Associazione Mondiale per l’Esperanto (UEA) festeggia solennemente questa giornata, fra l'altro per sottolineare che l'esperanto non vuole eliminare le lingue, come fanno, invece, le lingue delle grandi potenze economiche e militari usate come lingue internazionali. L'esperanto infatti è uno strumento di protezione contro la scomparsa delle lingue, come disse Vigdis Finnbogadóttir (presidente della Repubblica d'Islanda 1980-1996):
"E' tempo che le diverse nazioni comprendano che una lingua neutra potrebbe fare da vero baluardo alle proprie culture contro l'influenza monopolistica di solo una o due lingue, come oggi sempre più appare evidente. Io sinceramente spero che l'esperanto progredisca rapidamente per aiutare tutte le nazioni del mondo." (5)E' possibile che qualcuno ancora domandi: " Perché proprio l'esperanto?". La risposta è semplice. Dietro l'esperanto non ci sono nazioni, sistemi economici, aspirazioni imperialistiche, né popoli il cui interesse è la scomparsa di altri popoli, delle loro lingue, per la conquista dei loro mercati. Dietro l'esperanto ci sono solo uomini di buona volontà che mirano all’uguaglianza di tutte le culture e di tutte le lingue ed alla pace fra i popoli."Rafforzare i diritti linguistici è lo scopo a cui contribuisce essenzialmente L'esperanto." (6 Prof. Robert Phillipson). L'esperanto è lo strumento che dà impulso al raggiungimento di una giusta comunicazione e di giuste relazioni fra etnie, culture, popoli. ".... Io spero che l'esperanto perseveri nell'espletamento di questo doppio ruolo sostenendo la diversità e creando l'unità." (7 Rita Izsàk, Rapporti Speciali delle NU)Ne consegue che l'esperanto aiuta a far vivere la propria lingua. Questo è il chiaro messaggio che tutti i parlanti Esperanto di tutto il mondo vogliono trasmettere al mondo intero.Inizia a conoscere la lingua internazionale esperanto (8) mediante http://esperanto.us3.list-manage.com/track/click?u=b43804a752e154246ebf2719b&id=1b7ca7d89f&e=572eb27a35

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Servizio Informazioni dell'Associazione Universale d'Esperanto (9)
http://esperanto.us3.list-manage1.com/track/click?u=b43804a752e154246ebf2719b&id=4f9dc0fca5&e=572eb27a35

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1) http://esperanto.us3.list-manage.com/track/click?u=b43804a752e154246ebf2719b&id=94ec76089d&e=572eb27a35
2) http://esperanto.us3.list-manage.com/track/click?u=b43804a752e154246ebf2719b&id=44f8ef55a3&e=572eb27a35
3) http://esperanto.us3.list-manage1.com/track/click?u=b43804a752e154246ebf2719b&id=b43c57cc34&e=572eb27a35
4) http://esperanto.us3.list-manage.com/track/click?u=b43804a752e154246ebf2719b&id=16d16111d5&e=572eb27a35
5) http://esperanto.us3.list-manage.com/track/click?u=b43804a752e154246ebf2719b&id=2ff006523a&e=572eb27a35
6) http://esperanto.us3.list-manage.com/track/click?u=b43804a752e154246ebf2719b&id=9f732aefba&e=572eb27a35
7) http://esperanto.us3.list-manage2.com/track/click?u=b43804a752e154246ebf2719b&id=9ef8b6eecf&e=572eb27a35
8) http://esperanto.us3.list-manage.com/track/click?u=b43804a752e154246ebf2719b&id=394ceee4e7&e=572eb27a35
9) http://esperanto.us3.list-manage.com/track/click?u=b43804a752e154246ebf2719b&id=bd2a46c63d&e=572eb27a35

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Federazione Esperantista Italiana
Via Villoresi, 38, 20143 Milano
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