L'Esperanto non è un' utopia come non è retorica quando la si descrive come lingua di pace e di fratellanza fra razze, popoli e paesi. (Franco Giannini)
venerdì 17 dicembre 2010
portarono l'esperanto in Italia
Comunicato stampa della FEI che ricevo e pubblico
Sabato 18 dicembre 2010, alle ore 10.30, presso la Cappella dell'Annunziata di San Vito al Tagliamento (PN), sarà celebrata una S. Messa in Esperanto per commemorare il 50° anniversario della scomparsa di Antonio Paolet, primo editore esperantista in Italia. Nato nel 1880, era successivamente emigrato in Germania, dove aveva appreso l’arte della stampa e l’esperanto. Tornato in Italia, per la precisione a San Vito al Tagliamento, Paolet diventò il punto di riferimento per l'editoria esperantista in Italia fino alla fine degli anni cinquanta.
Il prossimo 1° gennaio, inoltre, sarà ricordato, nel 165° anniversario dalla nascita, Daniele Marignoni, primo esperantista italiano. Avvicinatosi all'Esperanto durante un soggiorno a Parigi, ne pubblicò la prima grammatica in lingua italiana nel 1890. Nel 1905, a Boulogne-sur-Mer (Francia), Marignoni partecipò al primo Congresso Universale di Esperanto e fu nominato membro del Lingva Komitato, l'equivalente dell'italiana Accademia della Crusca. Oggi il pioniere dell'esperanto in Italia riposa accanto agli altri cremaschi illustri nel Famedio.
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