sabato 20 febbraio 2010

Gli esperantisti a sostegno della Giornata Internazionale della Lingua Materna - 21 febbraio 2010


Comunicato stampa:

La Giornata Internazionale della Lingua Materna, istituita dall’Unesco e celebrata il 21 febbraio di ogni anno, si inserisce nel 2010 in un quadro più ampio e particolarmente significativo: quello dell’Anno Internazionale per il Riavvicinamento delle Culture.

Se, infatti, come l’Unesco riconosce, la lingua non è un semplice strumento di comunicazione, ma una parte essenziale dell’identità e del patrimonio culturale di una popolazione, proprio la protezione e l’apprendimento delle lingue costituiscono una condizione decisiva per la comprensione reciproca e l’integrazione fra culture differenti.

Gli esperantisti non possono che condividere questa opinione. Da sempre, infatti, l’esperanto, lingua internazionale e neutrale, si propone come lingua ponte, che consente di comunicare e conoscersi su un livello paritario, favorendo così il dialogo interculturale.

Al contempo, la Federazione Esperantista Italiana sottolinea la criticità della situazione attuale: si calcola che ogni due settimane almeno una lingua scompaia e, con essa, l’eredità culturale di un popolo. Non solo: migliaia di lingue, sebbene usate come mezzo di comunicazione quotidiano da vaste popolazioni, sono assenti dai sistemi educativi, dai mezzi di comunicazione e dalla vita pubblica in generale.

La situazione italiana non è meno allarmante. Oltre al diminuito prestigio dell’italiano a livello internazionale, in contrasto con le direttive europee, che invitano gli Stati della Comunità a favorire il multilinguismo, la riforma scolastica che prenderà avvio dal prossimo anno prevede infatti il potenziamento dell’inglese a scapito dell’apprendimento di una seconda lingua straniera e, con essa, di culture diverse da quelle anglofone.

La Federazione Esperantista Italiana esprime preoccupazione verso questa scelta e riafferma la necessità di implementare politiche linguistiche che permettano a ogni comunità di usare la propria lingua materna il più ampiamente e frequentemente possibile e, allo stesso tempo, favoriscano un multilinguismo di alto livello.

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