La Federazione Esperantista Italiana (www.esperanto.it) partecipa alla
Giornata europea delle lingue e sottolinea l'importanza dei temi del
plurilinguismo, della diversità culturale, dell'intercomprensione tra i
popoli e lo studio delle lingue. L'associazione augura buon lavoro a
Tibor Navracsics, neo commissario UE con delega a Cultura, Educazione,
Gioventù e Cittadinanza, auspicando che il rispetto dei diritti e della
democrazia linguistica siano al centro della sua agenda.
La recente crisi in Ucraina ha evidenziato - al di là delle speculazioni politiche e degli interessi in gioco - le difficoltà della coesistenza di comunità di cultura diversa e proprio le politiche linguistiche di Kiev sono state tra la cause (o tra i pretesti, a seconda dei punti di vista) che hanno acuito le tensioni tra le parti. L'Ungheria, Paese originario del commissario Tibor Navracsics, e tutta l'Europa, hanno un tesoro immateriale fatto di lingue e culture che va conservato adottando le più opportune politiche.
L'associazione ricorda, inoltre, che più volte gli Organi di Giustizia europei hanno riconosciuto la discriminatorietà, ad esempio, della pubblicazione dei bandi esclusivamente in inglese, francese o tedesca con conseguente oggettivo svantaggio per i non madrelingua. La difesa dei diritti linguistici non deve riguardare esclusivamente le minoranze linguistiche ma dev'essere considerato come un elemento volto a costruire l'armonia e la coesione all'interno dell'Unione Europa. Bisogna tutelare, quindi, non solo il basco o il catalano, ma anche l'italiano, il polacco, ecc. abbandonando il modello trilingue .
Il rispetto delle culture e delle lingue è uno dei pilastri fondamentali del movimento a sostegno dell'esperanto, diffusosi proprio per offrire un fondamento neutrale sul quale gli uomini possano mettersi in comunicazione egualitariamente e fraternamente.
La Federazione Esperantista Italiana ricorda al commissario Tibor Navracsics che le lingue sono un importante strumento per la partecipazione dei cittadini alla vita socio-politica e culturale: discriminarne anche solo una equivale a penalizzare severamente l'intera comunità.
La recente crisi in Ucraina ha evidenziato - al di là delle speculazioni politiche e degli interessi in gioco - le difficoltà della coesistenza di comunità di cultura diversa e proprio le politiche linguistiche di Kiev sono state tra la cause (o tra i pretesti, a seconda dei punti di vista) che hanno acuito le tensioni tra le parti. L'Ungheria, Paese originario del commissario Tibor Navracsics, e tutta l'Europa, hanno un tesoro immateriale fatto di lingue e culture che va conservato adottando le più opportune politiche.
L'associazione ricorda, inoltre, che più volte gli Organi di Giustizia europei hanno riconosciuto la discriminatorietà, ad esempio, della pubblicazione dei bandi esclusivamente in inglese, francese o tedesca con conseguente oggettivo svantaggio per i non madrelingua. La difesa dei diritti linguistici non deve riguardare esclusivamente le minoranze linguistiche ma dev'essere considerato come un elemento volto a costruire l'armonia e la coesione all'interno dell'Unione Europa. Bisogna tutelare, quindi, non solo il basco o il catalano, ma anche l'italiano, il polacco, ecc. abbandonando il modello trilingue .
Il rispetto delle culture e delle lingue è uno dei pilastri fondamentali del movimento a sostegno dell'esperanto, diffusosi proprio per offrire un fondamento neutrale sul quale gli uomini possano mettersi in comunicazione egualitariamente e fraternamente.
La Federazione Esperantista Italiana ricorda al commissario Tibor Navracsics che le lingue sono un importante strumento per la partecipazione dei cittadini alla vita socio-politica e culturale: discriminarne anche solo una equivale a penalizzare severamente l'intera comunità.
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