L'Esperanto non è un' utopia come non è retorica quando la si descrive come lingua di pace e di fratellanza fra razze, popoli e paesi. (Franco Giannini)
martedì 24 luglio 2012
125 anni e non li dimostra... Auguri!!!!
Giovedì 26 luglio 2012 l'esperanto compie 125 anni. Nello stesso giorno
del 1887, infatti, il polacco Ludovico Zamenhof presentava al mondo la
sua lingua con l'Unua libro (“Primo libro”), una grammatica accompagnata
da un breve saggio introduttivo ed alcuni testi di prosa e poesia,
originali e tradotti.
martedì 10 luglio 2012
La democrazia linguistica è una condizione essenziale per il rispetto dei diritti civili e politici
COMUNICATO STAMPA (che come ricevo, pubblico)
dell 'Associazione Universale di Esperanto (UEA) e Associazione Nitobe
Dal 9 al 13 luglio 2012 si svolge a Ginevra presso il Palazzo delle Nazioni la quinta sessione del Meccanismo di esperti sui diritti dei Popoli Indigeni. L'argomento dei lavori è il ruolo delle lingue e delle culture per quanto riguarda la tutela e lo sviluppo dell'identità delle popolazioni indigene. L'Associazione Universale di Esperanto (UEA) e l'Associazione Nitobe per la democrazia e la giustizia presentano la seguente dichiarazione congiunta.
"Ogni persona dalla nascita possiede una lingua, definita come "materna", trasmessagli dai genitori o dal contesto famigliare. Questa è una delle caratteristiche di ciascuna persona, come il genere o il colore della pelle. Attraverso la lingua, gli uomini organizzano i loro pensieri, comunicare, scambiare informazioni, interagire e partecipare pienamente alla vita della società. Di conseguenza, la tutela della lingua materna è importante non solo dal punto di vista culturale, ma, soprattutto, pratico, politico ed economico perchè riguarda anche il rispetto degli interessi materiali degli individui. Ad un contesto di discriminazione linguistica o a una perdita di funzionalità di una determinata lingua nella società, corrisponde l'impoverimento della comunità parlante, trovatasi di fronte a barriere all'accesso dell'istruzione, della giustizia e del mercato di lavoro. La difesa dei diritti linguistici è, quindi, una parte importante dei diritti umani.
Garantire la possibilità di utilizzare la propria lingua materna in ogni comunicazione con le istituzioni è una condizione assoluta affinché l'individuo possa efficacemente esercitare i propri diritti politici senza restrizioni. Uno Stato, infatti, non può funzionare senza comunicazione con i cittadini. Esso può essere neutrale nei confronti della religione, ma non può essere neutrale rispetto al linguaggio, perché deve adottare almeno una lingua per la legiferazione, l'istruzione, ecc.. Le istituzioni, tuttavia, possono non essere democratiche, se non sono basate su una comunicazione accessibile a tutti i cittadini che utilizzano la loro lingua materna. La democrazia linguistica è una condizione essenziale per il rispetto dei diritti civili e politici.
L'Associazione Universale di Esperanto e l'Associazione Nitobe per la democrazia e la giustizia linguistica sottolineano il legame che lega la difesa dei diritti linguistici dei popoli indigeni e la partecipazione di questi in tutte le sfere della società."
http://www.esperantoitalia.it
dell 'Associazione Universale di Esperanto (UEA) e Associazione Nitobe
Dal 9 al 13 luglio 2012 si svolge a Ginevra presso il Palazzo delle Nazioni la quinta sessione del Meccanismo di esperti sui diritti dei Popoli Indigeni. L'argomento dei lavori è il ruolo delle lingue e delle culture per quanto riguarda la tutela e lo sviluppo dell'identità delle popolazioni indigene. L'Associazione Universale di Esperanto (UEA) e l'Associazione Nitobe per la democrazia e la giustizia presentano la seguente dichiarazione congiunta.
"Ogni persona dalla nascita possiede una lingua, definita come "materna", trasmessagli dai genitori o dal contesto famigliare. Questa è una delle caratteristiche di ciascuna persona, come il genere o il colore della pelle. Attraverso la lingua, gli uomini organizzano i loro pensieri, comunicare, scambiare informazioni, interagire e partecipare pienamente alla vita della società. Di conseguenza, la tutela della lingua materna è importante non solo dal punto di vista culturale, ma, soprattutto, pratico, politico ed economico perchè riguarda anche il rispetto degli interessi materiali degli individui. Ad un contesto di discriminazione linguistica o a una perdita di funzionalità di una determinata lingua nella società, corrisponde l'impoverimento della comunità parlante, trovatasi di fronte a barriere all'accesso dell'istruzione, della giustizia e del mercato di lavoro. La difesa dei diritti linguistici è, quindi, una parte importante dei diritti umani.
Garantire la possibilità di utilizzare la propria lingua materna in ogni comunicazione con le istituzioni è una condizione assoluta affinché l'individuo possa efficacemente esercitare i propri diritti politici senza restrizioni. Uno Stato, infatti, non può funzionare senza comunicazione con i cittadini. Esso può essere neutrale nei confronti della religione, ma non può essere neutrale rispetto al linguaggio, perché deve adottare almeno una lingua per la legiferazione, l'istruzione, ecc.. Le istituzioni, tuttavia, possono non essere democratiche, se non sono basate su una comunicazione accessibile a tutti i cittadini che utilizzano la loro lingua materna. La democrazia linguistica è una condizione essenziale per il rispetto dei diritti civili e politici.
L'Associazione Universale di Esperanto e l'Associazione Nitobe per la democrazia e la giustizia linguistica sottolineano il legame che lega la difesa dei diritti linguistici dei popoli indigeni e la partecipazione di questi in tutte le sfere della società."
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