L'Esperanto non è un' utopia come non è retorica quando la si descrive come lingua di pace e di fratellanza fra razze, popoli e paesi. (Franco Giannini)
domenica 4 marzo 2012
TREMONTI: LA RAI TRASMETTA FILM IN INGLESE CON I SOTTOTITOLI
Comunicato stampa che leggo, riporto e cerco di pubblicizzare:
In una lettera al Corriere della Sera, l’ex ministro dell’Economia e delle Finanze Giulio Tremonti ha esortato oggi la RAI a trasmettere i film in inglese in lingua originale, senza doppiaggio e con i sottotitoli in italiano. Un provvedimento del genere, scrive Tremonti, renderebbe l’Italia più competitiva perché l’inglese “è la lingua della globalizzazione”, anche se “da noi non è diffusa”, e il servizio pubblico potrebbe aiutare gli italiani a superare il loro handicap. L’ex ministro dell’Economia fa anche esplicito riferimento all’idea delle «3 I» (impresa, informatica, inglese), uno slogan delle campagne elettorali di Berlusconi di cui Tremonti dice di essere stato autore e sostenitore da più di quindici anni.
Non ci si potrebbe né dovrebbe aspettare altro dal presidente dello Aspen Institute Italia, Giulio Tremonti appunto. L’Aspen Institute è un’organizzazione internazionale che si autoproclama finalizzata a incoraggiare le leadership illuminate, le idee e i valori senza tempo e il dialogo sui problemi contemporanei, in altre parole la guida americana del mondo. La sede centrale dell’Istituto è a Washington ed esso è finanziato ampiamente da fondazioni come la Carnegie Corporation, la Rockefeller Brothers Fund e la Ford Foundation, attraverso quote di iscrizione a seminari e donazioni individuali. Resta solo il dubbio se l’originale della lettera di Tremonti sia stato scritto a Washington o in Italia.
Adesso, a parte i molti aspetti disparati (dopo aver distrutto il cinema italiano a favore di quello americano adesso si tratterebbe di distruggere anche la televisione italiana e di farci guardare direttamente anche i telegiornali della CNN) e quelli più specificamente culturali: la nostra cultura ha ancora qualcosa da dire e non è arrivato il momento di suicidarci in massa, sarebbe il caso di soffermarsi sull’aspetto puramente economico. Se vogliamo imparare la lingua del padrone, credendo di diventare come lui e di poter competere con lui, non sarebbe forse venuto il momento di incominciare a trasmettere film in cinese con sottotitoli?
La sola soluzione neutrale ed ideale, l’adozione della lingua internazionale esperanto, che mette tutti, italiani, americani e cinesi, su un piede di parità, è quella di cui nessuno vuol parlare per non perdere i finanziamenti della Carnegie Corporation o del Rockefeller Brothers Fund. Ragionateci con la vostra testa: www.esperanto.it .
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