sabato 26 settembre 2015

A proposito di Giornata Europea delle Lingue....

COMUNICATO STAMPA che come ricevo pubblico:

Da: Ufficio Stampa FEI <stampa@esperanto.it>
Date: 25 settembre 2015 22:05
Oggetto: (comunicato) Dichiarazione della Federazione Esperantista Italiana in occasione della Giornata europea delle lingue


Dal 2001 l’Europa dedica la giornata del 26 settembre ad una delle sue tante ricchezze, quella linguistica. La Federazione Esperantista Italiana (www.esperanto.it) partecipa alle celebrazioni e plaude alla Corte di giustizia dell'Unione europea, che ha recentemente annullato tre concorsi perché l’apposito organismo comunitario Epso aveva preteso la conoscenza di francese, inglese o tedesco come seconda lingua e come idioma di comunicazione per le selezioni. L'organo di giustizia ha, infatti, ravvisato una esplicita “discriminazione” verso i candidati degli Stati con le lingue meno parlate dell’Ue.

La Federazione Esperantista Italiana afferma la necessità di una politica linguistica sostenibile che garantisca sia la governabilità dell'Unione sia il rispetto dei diritti dei suoi cittadini. Essa sottolinea anche l'importanza del plurilinguismo, della diversità culturale, dell'intercomprensione tra i popoli e dello studio delle lingue. Questi sono i pilastri fondamentali del movimento a sostegno dell'esperanto, diffusosi proprio per offrire un fondamento neutrale sul quale gli uomini possano mettersi in comunicazione egualitariamente e fraternamente.

La Federazione Esperantista Italiana, pur nella sua estraneità ad ogni ideologia politica o fede religiosa, apprezza, inoltre, il gesto di papa Francesco I, che nell'Enciclica "Laudato sii'" ha scritto: "la scomparsa di una cultura può essere grave come o più della scomparsa di una specie animale o vegetale". Le lingue sono al tempo stesso espressione e strumento di costruzione di ogni cultura. Proteggere le prime equivale a salvaguardare le seconde.
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Federazione Esperantista Italiana
Via Villoresi, 38, 20143 Milano
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martedì 22 settembre 2015

Chi e' insegante nelle medie superiori in servizio?

COMUNICATO STAMPA  che ricevo attraverso Renato Corsetti e che così come mi è arrivato, così pubblico.

 
La FEI per potenziare la sua attivita' nelle scuole ha bisogno di sapere chi degli esperantisti e' insegnante in servizio nelle suole medie superiori. In particolare chi e' in servizio nei licei?

Non temete. Vi verranno solo chiesti dei pareri, niente di piu'. Scrivete a renato.corsetti@gmail.com .

Ciao

Renato

Renato Corsetti
117 Dukes Avenue, London N10 2QD, UK/Britujo
tel. +393286315655, +447943137891 renato.corsetti@gmail.com

sabato 5 settembre 2015

Campana a morto sulla lingua italiana

Ed il bello che a decretarlo sono quelli che per me le definirei (ironicamente!) come la "crema della cultura italiana".

A criticare questa presa di posizione di alcuni docenti, il solito indomabile, inossidabile, inesauribile, incrollabile, il nostro Aldo Grassini, esperantista, prima di tutto, nel cuore.
Ancora una volta ricevo, copio e pubblico questa sua lettera, da leggere con estrema attenzione. (F.G.)

Cari amici,
il buon esempio si perde spesso nell'indifferenza, ma i cattivi esempi si espandono a macchia d'olio. La sapete l'ultima? Sulla scia del Politecnico di Milano, anche il Liceo Classico Statale Tito Livio, uno dei più prestigiosi della città meneghina, non vuole esser da meno ed ha deciso di insegnare in inglese, tutto, anche la letteratura italian, il latino, il greco ecc. e naturalmente raccoglie applausi tra gli insegnanti e le famglie! E' bello esser moderni e che cosa c'è di più moderno che ammazzare la cultura e la lingua italiana?
Naturalmente c'è un problema: dove reperire docenti in grado di insegnare in inglese? Ci sarebbe una soluzione spettacolosa: farli venire dall'Inghilterra o, meglio ancora, dagli USA! Ma non arrivano a tanto: la solerte preside organizza per i docenti un corso intensivo di inglese di due anni (non dice a spese di chi) e tutto è fatto!
Io però che sono il solito basstian contrario ho molti dubbi che dopo questo corso di due anni i professori di filosofia sappiano spiegare la Critica della Ragion Pura di Kant in ingflese (so io quanto dovevo faticare per farla capire ai ragazzi in italiano!). E poi, sarà l'inglese di Oxford o l'inglese del bar della stazione'
Per me si va incontro a due risultati strepitosi: un abbassamento della preparazione a causa delle difficoltà di espressione dei docenti (povertà di linguaggio = povertà di pensiero), e la morte della lingua italiana come lingua della cultura. 
La mia amica Violetta mi parla spesso dell'Etiopia, dove lei va a insegnare come volontaria in un istituto per ciechi di Gondar. Faremo la fine dell'Etiopia dove l'aramaico (lingua antichissima in cui è scritta la Bibbia) è ridotta ad un dialetto e tutto l'insegnamento medio e superiore è fatto in inglese con una preparazione degli studenti a livelli miserevoli! Ma dice la preside del Tito Livio che questo è il futuro e allora diventiamo con gioia coloni dell'Impero!
Un saluto arrabbiato
Aldo
aldograssini1@tin.it     
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