Ed il bello che a decretarlo sono quelli che per me le definirei (ironicamente!) come la "crema della cultura italiana".
A criticare questa presa di posizione di alcuni docenti, il solito indomabile, inossidabile, inesauribile, incrollabile, il nostro Aldo Grassini, esperantista, prima di tutto, nel cuore.
Ancora una volta ricevo, copio e pubblico questa sua lettera, da leggere con estrema attenzione. (F.G.)
Cari amici,
il buon esempio si perde spesso
nell'indifferenza, ma i cattivi esempi si espandono a macchia d'olio. La sapete
l'ultima? Sulla scia del Politecnico di Milano, anche il Liceo Classico Statale
Tito Livio, uno dei più prestigiosi della città meneghina, non vuole esser da
meno ed ha deciso di insegnare in inglese, tutto, anche la letteratura italian,
il latino, il greco ecc. e naturalmente raccoglie applausi tra gli insegnanti e
le famglie! E' bello esser moderni e che cosa c'è di più moderno che ammazzare
la cultura e la lingua italiana?
Naturalmente c'è un problema: dove
reperire docenti in grado di insegnare in inglese? Ci sarebbe una
soluzione spettacolosa: farli venire dall'Inghilterra o, meglio ancora,
dagli USA! Ma non arrivano a tanto: la solerte preside organizza per i docenti
un corso intensivo di inglese di due anni (non dice a spese di chi) e tutto è
fatto!
Io però che sono il solito basstian contrario ho
molti dubbi che dopo questo corso di due anni i professori di filosofia sappiano
spiegare la Critica della Ragion Pura di Kant in ingflese (so io
quanto dovevo faticare per farla capire ai ragazzi in italiano!). E poi,
sarà l'inglese di Oxford o l'inglese del bar della stazione'
Per me si va incontro a due risultati strepitosi:
un abbassamento della preparazione a causa delle difficoltà di espressione dei
docenti (povertà di linguaggio = povertà di pensiero), e la morte della
lingua italiana come lingua della cultura.
La mia amica Violetta mi parla spesso dell'Etiopia,
dove lei va a insegnare come volontaria in un istituto per ciechi di Gondar.
Faremo la fine dell'Etiopia dove l'aramaico (lingua antichissima in cui è
scritta la Bibbia) è ridotta ad un dialetto e tutto l'insegnamento medio e
superiore è fatto in inglese con una preparazione degli studenti a livelli
miserevoli! Ma dice la preside del Tito Livio che questo è il futuro e allora
diventiamo con gioia coloni dell'Impero!
Un saluto arrabbiato
Aldo
aldograssini1@tin.it
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