COMUNICATO STAMPA che come ricevo pubblico:
Da: Ufficio Stampa FEI <stampa@esperanto.it>
Date: 25 settembre 2015 22:05
Oggetto: (comunicato) Dichiarazione della Federazione Esperantista Italiana in occasione della Giornata europea delle lingue
Dal
2001 l’Europa dedica la giornata del 26 settembre ad una delle sue
tante ricchezze, quella linguistica. La Federazione Esperantista
Italiana (www.esperanto.it)
partecipa alle celebrazioni e plaude alla Corte di giustizia
dell'Unione europea, che ha recentemente annullato tre concorsi perché
l’apposito organismo comunitario Epso aveva preteso la conoscenza di
francese, inglese o tedesco come seconda lingua e come idioma di
comunicazione per le selezioni. L'organo di giustizia ha, infatti,
ravvisato una esplicita “discriminazione” verso i candidati degli Stati
con le lingue meno parlate dell’Ue.
La Federazione Esperantista Italiana afferma la necessità di una
politica linguistica sostenibile che garantisca sia la governabilità
dell'Unione sia il rispetto dei diritti dei suoi cittadini. Essa
sottolinea anche l'importanza del plurilinguismo, della diversità
culturale, dell'intercomprensione tra i popoli e dello studio delle
lingue. Questi sono i pilastri fondamentali del movimento a sostegno
dell'esperanto, diffusosi proprio per offrire un fondamento neutrale sul
quale gli uomini possano mettersi in comunicazione egualitariamente e
fraternamente.
La Federazione Esperantista Italiana, pur nella sua estraneità ad ogni
ideologia politica o fede religiosa, apprezza, inoltre, il gesto di papa
Francesco I, che nell'Enciclica "Laudato sii'" ha scritto: "la
scomparsa di una cultura può essere grave come o più della scomparsa di
una specie animale o vegetale". Le lingue sono al tempo stesso
espressione e strumento di costruzione di ogni cultura. Proteggere le
prime equivale a salvaguardare le seconde.
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Federazione Esperantista Italiana
Via Villoresi, 38, 20143 Milano
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L'Esperanto non è un' utopia come non è retorica quando la si descrive come lingua di pace e di fratellanza fra razze, popoli e paesi. (Franco Giannini)
sabato 26 settembre 2015
martedì 22 settembre 2015
Chi e' insegante nelle medie superiori in servizio?
COMUNICATO STAMPA che ricevo attraverso Renato Corsetti e che così come mi è arrivato, così pubblico.
La
FEI per potenziare la sua attivita' nelle scuole ha bisogno di sapere
chi degli esperantisti e' insegnante in servizio nelle suole medie
superiori. In particolare chi e' in servizio nei licei?
Non temete. Vi verranno solo chiesti dei pareri, niente di piu'. Scrivete a renato.corsetti@gmail.com .
Ciao
Renato
117 Dukes Avenue, London N10 2QD, UK/Britujo
tel. +393286315655, +447943137891 renato.corsetti@gmail.com
sabato 5 settembre 2015
Campana a morto sulla lingua italiana
Ed il bello che a decretarlo sono quelli che per me le definirei (ironicamente!) come la "crema della cultura italiana".
A criticare questa presa di posizione di alcuni docenti, il solito indomabile, inossidabile, inesauribile, incrollabile, il nostro Aldo Grassini, esperantista, prima di tutto, nel cuore.
Ancora una volta ricevo, copio e pubblico questa sua lettera, da leggere con estrema attenzione. (F.G.)
Cari amici,
il buon esempio si perde spesso
nell'indifferenza, ma i cattivi esempi si espandono a macchia d'olio. La sapete
l'ultima? Sulla scia del Politecnico di Milano, anche il Liceo Classico Statale
Tito Livio, uno dei più prestigiosi della città meneghina, non vuole esser da
meno ed ha deciso di insegnare in inglese, tutto, anche la letteratura italian,
il latino, il greco ecc. e naturalmente raccoglie applausi tra gli insegnanti e
le famglie! E' bello esser moderni e che cosa c'è di più moderno che ammazzare
la cultura e la lingua italiana?
Naturalmente c'è un problema: dove
reperire docenti in grado di insegnare in inglese? Ci sarebbe una
soluzione spettacolosa: farli venire dall'Inghilterra o, meglio ancora,
dagli USA! Ma non arrivano a tanto: la solerte preside organizza per i docenti
un corso intensivo di inglese di due anni (non dice a spese di chi) e tutto è
fatto!
Io però che sono il solito basstian contrario ho
molti dubbi che dopo questo corso di due anni i professori di filosofia sappiano
spiegare la Critica della Ragion Pura di Kant in ingflese (so io
quanto dovevo faticare per farla capire ai ragazzi in italiano!). E poi,
sarà l'inglese di Oxford o l'inglese del bar della stazione'
Per me si va incontro a due risultati strepitosi:
un abbassamento della preparazione a causa delle difficoltà di espressione dei
docenti (povertà di linguaggio = povertà di pensiero), e la morte della
lingua italiana come lingua della cultura.
La mia amica Violetta mi parla spesso dell'Etiopia,
dove lei va a insegnare come volontaria in un istituto per ciechi di Gondar.
Faremo la fine dell'Etiopia dove l'aramaico (lingua antichissima in cui è
scritta la Bibbia) è ridotta ad un dialetto e tutto l'insegnamento medio e
superiore è fatto in inglese con una preparazione degli studenti a livelli
miserevoli! Ma dice la preside del Tito Livio che questo è il futuro e allora
diventiamo con gioia coloni dell'Impero!
Un saluto arrabbiato
Aldo
aldograssini1@tin.it
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