COMUNICATO STAMPA FEI che ricevo e come tale pubblico :
La Federazione Esperantista Italiana fa proprie le preoccupazioni
espresse dall'Ombudsman (difensore civico) europeo, Nikiforos
Diamandouros sul multilinguismo in Europa e nelle istituzioni europee.
Questi ha definito, ''ristrettiva'', ''arbitraria'', ''contraria ai
principi di apertura, buona amministrazione e non-discriminazione'' la
politica della Commissione, perchè ''i cittadini europei non possono
effettivamente esercitare il loro diritto di partecipare al processo
decisionale quando i documenti delle consultazioni pubbliche non sono
disponibili in tutte le lingue ufficiali dell'Unione''.
Nikiforos
Diamandouros aveva invitato l'esecutivo a rispettare l'uso di tutte le
23 lingue ufficiali, dichiarando, inoltre, di condividere pienamente la
risoluzione, approvata nel giugno scorso, con cui anche il Parlamento
europeo ha chiesto alla Commissione rivedere le sue politiche sul
multilinguismo.
"La Federazione Esperantista Italiana fa proprie le preoccupazioni
espresse dall'Ombudsman (difensore civico) europeo, Nikiforos
Diamandouros sul multilinguismo in Europa e nelle istituzioni europee.
Questi ha definito, ''ristrettiva'', ''arbitraria'', ''contraria ai
principi di apertura, buona amministrazione e non-discriminazione'' la
politica della Commissione, perchè ''i cittadini europei non possono
effettivamente esercitare il loro diritto di partecipare al processo
decisionale quando i documenti delle consultazioni pubbliche non sono
disponibili in tutte le lingue ufficiali dell'Unione''.
La questione linguistica è tutt'altro che
secondaria nell'Unione europea. Nel 2011 la Corte di giustizia
dell'Unione Europea ha sentenziato che «è discriminatorio» pubblicare
solo in tedesco, inglese e francese un bando di assunzione nelle
istituzioni europee. Italia e Spagna, recentemente, rifiutano di aderire
al sistema di brevetto europeo fondato sul trilinguismo (inglese,
francese, tedesco), un progetto sul quale pende ora il ricorso del
nostro Paese presso la Corte di Giustizia europea. Il Commissario per il
mercato interno e i servizi dell'Unione europea,
Michel Barnier ha
pubblicato su La Stampa editoriale sostenendo che "La decisione risponde
unicamente a criteri di ordine economico e amministrativo" e che "la
protezione unitaria dei brevetti non introduce alcuna discriminazione".
La
Federazione Esperantista Italiana risponde che il trilinguismo non
corrisponde affatto a un criterio economico o amministrativo, ma
esclusivamente agli interessi dei paesi dove si parlano quelle lingue.
Le imprese italiane, come quelle di altri Paesi, saranno messe con tali
scelte in condizione di svantaggio rispetto alla concorrenza. L'italiano
e lo spagnolo sono tra le lingue di lavoro dell'ufficio europeo dei
Marchi e Disegni Industriali di Alicante e questo non ha causato alcun
problemi da natura economica o amministrativa. La "ragionevolezza" del
brevetto trilingue non è altro che un bluff.
François Grin,
professore dell'università di Ginevra, in un rapporto richiesto dal
francese Alto Consiglio per la Valutazione Scolastica, ha dimostrato che
"25 miliardi di euro (...) sarebbero risparmiati ogni anno se in Europa
gli stati coordinassero le loro politiche d'insegnamento delle lingue
nel pieno rispetto del plurilinguismo e completandole con una lingua non
etnica e imparziale come l'esperanto". Anche il premio Nobel per
l'Economia 1994 Professor
Reinhard Selten condivide questo orientamento e
spiega che l'insegnamento dell'esperanto nelle scuole e l'adozione
nell'ambito dell'Unione Europea sono entrambe possibili. Il progetto,
spiega, potrebbe partire da un accordo stipulato da alcuni Paesi,
accrescendosi attraverso l'adesione di nuovi Stati e a poco a poco
l'esperanto potrebbe diventare un comune mezzo di intercomprensione.
"L'idea di una convenzione tra gli Stati di questo tipo – conclude
Selten - non è né mia né nuova ma ha una grande tradizione: possiamo
costatare che in Europa molti progetti si sono ingranditi a partire da
realtà molto piccole e l'Europa stessa adesso non è altro che una rete
di accordi, come ad esempio quello del libero scambio di persone e di
merci. Come sottolineato da importanti scienziati del settore come
István Szerdahelyi ed
Helmar Frank, non è affatto irrazionale imparare
l'esperanto come prima lingua straniera."La Federazione Esperantista Italiana fa proprie le preoccupazioni
espresse dall'Ombudsman (difensore civico) europeo, Nikiforos
Diamandouros sul multilinguismo in Europa e nelle istituzioni europee.
Questi ha definito, ''ristrettiva'', ''arbitraria'', ''contraria ai
principi di apertura, buona amministrazione e non-discriminazione'' la
politica della Commissione, perchè ''i cittadini europei non possono
effettivamente esercitare il loro diritto di partecipare al processo
decisionale quando i documenti delle consultazioni pubbliche non sono
disponibili in tutte le lingue ufficiali dell'Unione''.
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