Comunicato che ricevo dall'Ufficio Stampa FEI e che come ricevo pubblico:
Festa del cinema di Roma: il pubblico premia anche l'esperantoIl
pubblico della Festa del Cinema di Roma ha scelto "Captain Fantastic"
come miglior film tra la selezione di quest'anno. Il film diretto da
Matt Ross con Viggo Mortensen, presentato in collaborazione fra Alice
nella città e la Festa del Cinema di Roma, ha convinto e conquistato il
pubblico di ogni età con i suoi personaggi fuori dal comune e con le sue
atmosfere sognanti e commoventi. E' un film che premia lo spirito di
questa edizione della Festa unendo gli spettatori adulti appassionati e
l'entusiasmo dei ragazzi delle scuole che hanno riempito le proiezioni a
loro dedicate.
La storia tratta di un padre che nei boschi
cresce sei figli e li educa in maniera intensa fisicamente ed
intellettualmente. Poi un giorno la famiglia è costretta ad abbandonare
il bosco ed a rientrare nella società normale, dove valori e
comportamenti non sono altrettanto virtuosi come quelli del padre nel
bosco. Ad esempio non è permesso parlare in esperanto ma bisogna parlare
la lingua della maggioranza.
Il film uscirà dal 7 dicembre nelle sale italiane.
L'Esperanto non è un' utopia come non è retorica quando la si descrive come lingua di pace e di fratellanza fra razze, popoli e paesi. (Franco Giannini)
lunedì 31 ottobre 2016
mercoledì 19 ottobre 2016
Il potere morbido della lingua italiana. Un bell'articolo di Annamaria Testa ...
... che il sempre attento amico Aldo Grassini ci segnala e ci consiglia di non perderci.
Cari amici,
spero di farvi piacere girandovi
questo bell'articolo di Annamaria Testa sulla lingua
italiana.
Io sono reduce da un breve soggiorno in Spagna
e sono stato piacevolmente sorpreso dallo straordinario apprezzamento
manifestato in quell'ambiente (un congresso con tanti architetti, operatori
museali, ricercatori universitari) per la nostra lingua (tanti di loro parlavano
italiano), per la nostra cultura, per il nostro stile. "L'Italia è il Paese
più bello del mondo" mi ha detto il direttore del Museo Archeologico di
Alicante. Peccato che noi siamo gli unici a non accorgercene!
Un caro saluto e buona lettura.
Aldo
Il potere morbido della lingua italiana
Annamaria Testa,
esperta di comunicazione
L’italiano, lingua
degli angeli per Thomas Mann, è la lingua più
romantica del mondo secondo un sondaggio di qualche anno fa rivolto a 320
linguisti dall’azienda londinese Today translations, che offre traduzioni e
interpreti in oltre 200 lingue.
Questa è in sé una notiziola curiosa e niente più, ma ci aiuta a prendere in
considerazione una questione più generale, e degna di nota. La lingua italiana
è, per gli stranieri, sommamente attrattiva: non a caso è la quarta (o quinta)
lingua più studiata al mondo. Per capire che cosa della nostra lingua piace così
tanto basta scorrere una delle molte liste di ragioni per imparare l’italiano
che si trovano in rete.
Per esempio, la lista
pubblicata dall’università di Princeton dice in primo luogo che l’italiano è
sonoro e bellissimo, ed è la lingua di riferimento per chi ama l’arte, la
musica, l’architettura, l’opera, il cibo… molte delle cose piacevoli della vita,
insomma.
Dice che l’italiano è la lingua più vicina al latino, e che il 60 per cento
del vocabolario inglese deriva dal latino: quindi imparare l’italiano aiuta
anche a parlare meglio l’inglese. E ricorda che nelle università statunitensi le
iscrizioni ai corsi di lingua italiana stanno crescendo.
L’attrattività di una lingua non è strettamente proporzionale alla numerosità
dei parlanti. “Studiare l’italiano non è come studiare l’urdu, diciannovesima
lingua più parlata al mondo (l’italiano è diciottesimo)”, dice Dianne
Hales, autrice di La
bella
lingua. Con l’italiano “entri in contatto con la storia, l’arte, la
religione, la musica, il cibo, la moda, il cinema, la scienza – tutto ciò che la
civiltà occidentale ha inventato”.
Sembra però che a noi italiani, che (più o meno) parliamo italiano da sempre,
di tutto questo importi poco.
Usare il soft power permette di ottenere risultati ‘risparmiando sia i
bastoni, sia le carote’
Del resto, una nota caratteristica del comportamento nazionale consiste nel
sottovalutare sistematicamente ciò che di bello e desiderabile ci appartiene,
dal paesaggio all’arte allo stile di vita, dalla creatività all’intraprendenza,
alla lingua, appunto, rinunciando quindi a valorizzarlo in maniera adeguata.
Rinunciando, poi, a praticare le indispensabili opere di manutenzione, materiali
e immateriali. E rinunciando perfino a essere, giustamente, orgogliosi.
Ci converrebbe cambiare atteggiamento, però.
Si può esercitare potere, dice Nye, in tre modi: con il bastone, cioè minacciando e usando la forza. Con la carota, cioè usando il denaro. Ma c’è un terzo modo: convincere gli altri a desiderare spontaneamente di fare quello che vogliamo che facciano. E questo è soft power: pura capacità seduttiva. Se l’hard power della forza muove la gente a spintoni, il soft power la attira suscitandone il consenso.
In sostanza, il concetto di soft power ci fa capire che la seduzione è tanto potente quanto la coercizione o il denaro. E forse ancora più potente, perché più sottile e permanente. Nye aggiunge che usare il soft power permette di ottenere risultati “risparmiando sia i bastoni, sia le carote”.
Percezione e conoscenza
Poiché il soft power è fatto di reputazione e di desiderabilità, una nazione lo può esercitare in modo efficace perfino senza essere una grande potenza economica o militare. Esiste una classifica internazionale del soft power: nel 2016 l’Italia è undicesima, prima della Spagna e dopo i Paesi Bassi, e sta guadagnando posizioni.
Ci converrebbe cambiare atteggiamento, però.
Il fatto è che la capacità attrattiva di una lingua è un importante fattore
di soft power. I
paesi anglofoni lo sanno fin dai tempi della guerra fredda. Lo sa la Cina,
che sta facendo grandi sforzi per diffondere
lo studio del cinese. E la faccenda del soft power è tutt’altro che
banale.
Soft power non ha, per ora, una
traduzione accreditata. In rete ho trovato “potere morbido”, “potere
leggero”, “potere pacifico” e perfino “potere soffice”. Qui scelgo di
usare “potere morbido” in alternanza con l’assai più diffuso termine inglese.
Il concetto di soft power è stato formulato verso la fine degli anni
ottanta da Joseph Nye, politologo e docente ad Harvard. In una
brillante Ted conference, Nye definisce il potere come “nient’altro che la
possibilità di influenzare gli altri per ottenere i risultati voluti”. Si può esercitare potere, dice Nye, in tre modi: con il bastone, cioè minacciando e usando la forza. Con la carota, cioè usando il denaro. Ma c’è un terzo modo: convincere gli altri a desiderare spontaneamente di fare quello che vogliamo che facciano. E questo è soft power: pura capacità seduttiva. Se l’hard power della forza muove la gente a spintoni, il soft power la attira suscitandone il consenso.
In sostanza, il concetto di soft power ci fa capire che la seduzione è tanto potente quanto la coercizione o il denaro. E forse ancora più potente, perché più sottile e permanente. Nye aggiunge che usare il soft power permette di ottenere risultati “risparmiando sia i bastoni, sia le carote”.
Percezione e conoscenza
Poiché il soft power è fatto di reputazione e di desiderabilità, una nazione lo può esercitare in modo efficace perfino senza essere una grande potenza economica o militare. Esiste una classifica internazionale del soft power: nel 2016 l’Italia è undicesima, prima della Spagna e dopo i Paesi Bassi, e sta guadagnando posizioni.
Promuovere la lingua italiana (e magari cominciare a trattarla meglio, anche
in patria) può aiutarci ad avere prestigio nel mondo e ad accrescere il nostro
soft power. E, diciamolo: per l’Italia promuovere l’italiano, già in sé
così desiderabile, è molto più facile di quanto non sia per il Pakistan
promuovere l’urdu. O per la Cina promuovere il cinese.
Vuol dire che è influenzata da quanto ogni persona crede, pensa e sa, e dalle aspettative che ha. Per questo, nel mondo, l’aroma di un caffè con un nome italiano è percepito come migliore, un abito con un marchio italiano appare più elegante, un oggetto con un nome italiano appare più bello, un’auto con un nome italiano appare più desiderabile. Le aziende straniere lo sanno, e sarebbe meglio se anche le aziende italiane se ne ricordassero sempre.
Di tutto questo – e immagino, di molto altro – si parlerà nel corso della seconda edizione degli Stati generali della lingua italiana nel mondo. Chi vuole, può seguire in diretta l’intera manifestazione sul sito esteri.it. Chi vuole, può anche dare un’occhiata al neonato portale della lingua italiana.
Ma non solo: promuovere l’italiano può aiutare le nostre imprese a diffondere
e difendere i loro prodotti all’estero, posizionandoli nel segmento alto di
gamma per il solo fatto di essere autenticamente italiani. Promuovere l’italiano
(e usarlo per i nomi dei prodotti, per la pubblicità, per i marchi…) aiuta anche
a contrastare il fenomeno
deteriore dell’italian sounding: prodotti fatti all’estero, che si
vestono di italianità proprio “parlando” italiano. È uno scherzo che vale 60
miliardi di euro e 300mila posti di lavoro.
La percezione è (anche) un fatto cognitivo, e non solo sensoriale. Vuol dire che è influenzata da quanto ogni persona crede, pensa e sa, e dalle aspettative che ha. Per questo, nel mondo, l’aroma di un caffè con un nome italiano è percepito come migliore, un abito con un marchio italiano appare più elegante, un oggetto con un nome italiano appare più bello, un’auto con un nome italiano appare più desiderabile. Le aziende straniere lo sanno, e sarebbe meglio se anche le aziende italiane se ne ricordassero sempre.
Di tutto questo – e immagino, di molto altro – si parlerà nel corso della seconda edizione degli Stati generali della lingua italiana nel mondo. Chi vuole, può seguire in diretta l’intera manifestazione sul sito esteri.it. Chi vuole, può anche dare un’occhiata al neonato portale della lingua italiana.
-- Annalisa Trasatti Museo Tattile Statale Omero, Mole Vanvitelliana, Banchina Giovanni da Chio 28, 60121 Ancona, telefono 071 28 11 93 5, fax 071 28 18 35 8 #museoomero suguici su Facebook, Twitter, Instagram, Google+ Certificato d’eccellenza Trip Advisor 2016 https://www.facebook.com/museoomero https://twitter.com/museoomero https://www.instagram.com/museoomero https://www.youtube.com/user/museotattileomero https://google.com/+MuseoTattileStataleOmeroAncona https://www.tripadvisor.it/Attraction_Review-g187795-d4446414
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