martedì 28 agosto 2012

L'isola che non c'è in cui si parlava la lingua di Zamenhof











Ho scoperto l'esistenza di quest'isola, leggendo la recensione del nuovo libro di Walter Veltroni " L'Isola e le rose" ed in cui una frase mi ha colpito :" ...se c'era un posto al mondo in cui un'utopia come l'isola poteva nascere era quella città fatta di sofferenza, energia, fantasia e voglia di vivere..." .
In principal modo la parola "Utopia", che come quella di "retorica" o "populista" o "demagogo" o ancora "qualunquista" sono spesso utilizzate solamente con la funzione di interrompere una discussione che potrebbe scivolare sul difficile da ribattere.
Come ho confessato con tutta sincerità, non sapevo né della storia dell'isola né del libro,  ed ancor meno che la lingua ufficiale adottata per questa micronazione indipendente di 400 mq. di ferro, ancorata sul fondale marino di fronte a Rimini, però fuori delle acque territoriali italiane, fosse caduta su quella dell' Esperanto. Infatti l'isola venne chiamata ufficialmente " Esperanta Respubliko de la Insulo de la Rozo ".
Il padre di questa idea rispondeva al nome dell' Ing. Giorgio Rosa

Parlavo di UTOPIA, per il semplice fatto che, come si potrà leggere QUI, per sconfiggere una idea innocua, maturata in pochissimo tempo con risorse artigianali quasi hobbystiche, l'Italia di allora, non diversa del resto da quella di oggi, prima di mettersi in moto e "sconfiggere" il nemico che minacciava la patria costa, impiegò tantissimo. Non si conoscono i perché delle motivazioni che portarono alla "dichiarazione di guerra". Si possono, leggendo, conoscere sia i nomi degli "struzzi di allora" e gli insuccessi dei nostri incursori.  E per fortuna che si trattava di un'utopia basata sul nulla.

Anche l'esperanto viene spesso definito come utopia. Forse che anch'esso dia fastidio come la Insulo del la Rozo. Tanti anni sono passati, tanta acqua è passata sotto i ponti, ma quei tubi telescopici ancora sembrano resistere alle incursione dei tanti denigratori.Sarà solamente per la stessa motivazione (l'Utopia) che questa lingua, non viene riconosciuta nella UE. O vogliamo aggiungere anche quella dell'ignoranza sul suo valore derivante dalla sua estrema indipendenza. O forse è proprio per quest'ultima valutazione. Una piccola isola nel mare di tante lingue, dove la lingua coloniale cerca ancora di stare a galla per salvaguardare interessi non certo di carattere sociale, economico, di conoscenza ed equità nei confronti di chi non è di madre lingua, non può che infastidire una navigazione, tranquilla ed aperta solo a pochi e per pochi. Gli altri sono solo mare...

di Franco Giannini 

mercoledì 15 agosto 2012

Harry Harrison

Ricevo ora, da Marco Menghini , del Gruppo esperantista marchigiano, questa notizia che immediatamente pubblico:

Hodiaux­ forpasis Henry Maxwell Dempsey, konata cxie en la legipova mondo kiel Harry Harrison, auxtoro de pluraj libroj, plejparte scienc-fikciaj, en kiuj li plurfoje menciis Esperanton.

En cxi tiu malgaja tago, oni eble povas diri, ke la plej bona maniero omagxi nian grandan samlingvanon, estas legi liajn librojn, kiuj aperis ankaux en Esperanto. Unu el ili, "Naskigxo de la Rustimuna Sxtalrato", oni povas libere eslxuti cxi tie:

http://esperanto.org/Ondo/Libroj/Libroj.php

----

Oggi e' morto Henry Maxwell Dempsey, noto in tutto il mondo dei lettori come Harry Harrison, autore di diversi libri, per lo piu' di fantascienza, in cui piu' volte ha citatato l'Esperanto.

Il modo migliore per rendere omaggio al nostro grande "samlingvanon", e' quello di leggere i suoi libri, che sono apparsi anche in Esperanto. Uno di essi, "Naskigxo de la Sxtalrato Rustimuna" si puo' scaricare liberamente qui:

http://esperanto.org/Ondo/Libroj/Libroj.php

martedì 14 agosto 2012

Il sogno di una lingua pianificata diventa contagioso a Mazara del Vallo


COMUNICATO STAMPA che ricevo ed immediatamente pubblico :


Il sogno di una lingua pianificata diventa contagioso a Mazara del Vallo




Tra il caldo e la crisi globale, se perdono la speranza – che, come ben si sa, è l’ultima a morire – anche gli esperantisti allora è proprio finita. E invece, il loro sogno di una lingua pianificata a posteriori, neutrale, caratterizzata da una grammatica del tutto regolare ed essezializzata e da un vocabolario scelto su base internazionale, nata con l’intento di abbattere le barriere comunicative fra i diversi popoli del pianeta, non solo non rischia di spegnersi sotto il gioco della sempre più pressante globalizzazione, ma diventa contagioso.

Il comune di Mazara del Vallo, che quest’anno ospita il 79° Congresso nazionale di Esperanto (dal 17 al 25 di agosto), per celebrare il centoventicinquesimo dell’apparizione dell’Unua Libro, testo fondamentale che vede la luce il 26 luglio 1887, sta caricando sul proprio sito (all’indirizzo: http://www.comune.mazaradelvallo.tp.it/) una serie di interventi giornalieri (125 appunto) per raccontare la storia del movimento e le sue idealità: dagli ineludibili cenni grammaticali (di lì nasce il progetto esperantista) all’illustrazione di realtà esperantiste (e più in generale della storia del Movimento), da approfondimenti semantici a incursioni nella poesia e nella letteratura in lingua originale, dalla presentazione di personalità celebri alla discussione di aspetti filosofici e programmatici sottesi al sogno di Zamenhof, non disdegnando di marcare quei tratti indentitari che fanno della realtà esperantista un ‘quasi-popolo’, una sorta di “nazione” del tutto particolare.

Nel progetto, fra gli altri, c’è lo zampino anche di Davide Astori, docente di linguistica generale all’Universtà di Parma, che da anni si interessa di problematiche socio-linguistiche (lo scorso anno ha ottenuto a Copenhagen, proprio dall’associazione esperantista mondiale, il Premio “Minnaja” per il miglior saggio in lingua esperanto su tali tematiche) e proprio per il convegno di Mazara ha editato un libro dal titolo “Pagine mediterranee” (Edizioni del Vento, Palermo), una raccolta di brevi rielaborazioni di suoi precedenti lavori che presentano, come fil rouge, il rapporto e il contatto fra lingue e culture, con particolare ammiccamento proprio a quel mare nostrum che da sempre è stato crogiuolo di Weltanschauungen e culla di incontro e scambio di esperienze e saperi.

E tanto sono utopisti sognatori, questi esperantisti, che le schede non solo sono leggibili, ma scaricabili gratis. Dunque, bonan legadon!, che in lingua internazionale è l’augurio per ‘buona lettura’. E buon giubileo al loro sogno di democrazia ed ecologia linguistica.

Esperanto Italia - FEI
Via Villoresi, 38, 20143 Milano
Tel. 0258100857
www.esperanto.it, stampa@esperanto.it

mercoledì 8 agosto 2012

V edizione del Forum Mondiale dei Giovani "Diritto di Dialogo"



COMUNICATO STAMPA  che ricevo dal solito Renato Corsetti e come tale pubblico:


Ciao cari!

Alla segnala che anche quest'anno, dal 21 al 23 settembre, a Trieste
c'è il Forum Mondiale dei Giovani - Diritto di Dialogo. In passato
hanno partecipato diversi esperantisti, tra cui Alla stessa. I
partecipanti presentano ciascuno un proprio intervento (paper scritto
da presentare poi dal vivo, di fronte agli altri partecipanti) su un
tema specifico, tra quelli elencati nel "call for papers" allegato.
Leggeteli, perché sono davvero interessanti e molto vicini allo
spirito dell'esperanto. Vi cito solo il titolo del tema 4: "Identità e
cittadinanza sovranazionali"...

Alloggio e viaggio a/r sono spesati, ma bisogna segnalarlo in tempi brevi :)

L'organizzatrice, Gabriella Valera, è molto ben disposta verso gli
esperantisti e ci conosce bene (anzi, di solito è lei a sollecitarci
perché partecipiamo).



---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: Alla Kudryashova 

Saluton amikoj,
mi plursendas inviton por la Forumo en Trieste (la 21-23an de
septembro 2012) ,  en kiu esperantistoj sukcese partoprenis antaux 3
jaroj kaj estas denove  invitataj.

Bonsxancon al kiu intencas aligxi!
Plejamike,
Alla Kudryashova
Bolonjo

---------- Messaggio inoltrato ----------
Da: valeragruber 
Date: 06 agosto 2012 16:24


Cari amici,
La V edizione del Forum Mondiale dei Giovani Diritto di Dialogo si
svolge dal 21 al 23 settembre 2012. In allegato il call for papers con
il tema, le modalità di partecipazione e le facilitazioni (alloggio
gratuito, condivisione o rimborso spese di viaggio) nei limiti dei
fondi ottenuti. Ti prego di comunicare l’interesse a partecipare al
più presto se lo desideri per poter usufruire del supporto economico.!
Il forum è la più importante iniziativa a livello mondiale per i
giovani. Il paper presentato al forum viene pubblicato in italiano e
in inglese e a tutti i partecipanti viene rilasciato un attestato di
partecipazione.
Durante il Forum 2012 inoltre verrà presentato il Centro
Internazionale di Studi per la cultura giovanile che è stato fonato di
recente presso l’Università di Trieste. proposte di collaborazione e
partenariato verranno accolte e valutate.
Diffondete l’invito a partecipare fra gli amici interessati nelle
vostre università nei vostri luoghi di lavoro nelle associazioni
giovanili della vostra città! 
A presto! Attendo le vostre proposte
 
Gabriella Valera
Associazione Poesia e Solidarietà
www.castellodiduinopoesia.org

Gioventù Esperantista Italiana
Itala Esperantista Junularo
[http://giovani.esperanto.it]

renato corsetti
via del castello, 1 it-00036 palestrina, italujo
renato@esperanto.org