L'Esperanto non è un' utopia come non è retorica quando la si descrive come lingua di pace e di fratellanza fra razze, popoli e paesi. (Franco Giannini)
sabato 26 giugno 2010
L’ESPERANTO… E IL MARE DI SENIGALLIA
di Franco Giannini
…conclusa la settimana di corso per principianti, ma non solo…
Il 1° corso per principianti, organizzato da Daniela e Aldo Grassini dell’ Associazione Italiana dei Ciechi Esperantisti, ha avuto come sua prima location l’Hotel Ancore, sul lungomare Mameli di Cesano di Senigallia. Il perché di questo corso di tre ore giornaliere per un totale di 18 ore, sta tutto nel fatto che i coniugi Grassini, hanno voluto offrire ai loro ospiti, oltre la possibilità di apprendere, si, le regole basilari della lingua senza confini, ideata da Zamenhof, un breve soggiorno che dopo l’impegno “scolastico” garantisse un po’ di rilassante tintarella sulla sabbia di veluto e perché no, anche un bagno ristoratore. Anche se, confessa Aldo, “…i primi giorni, con quel tempo cane che ha fatto , ci si erano stretti i panni addosso“.
Racconta ancora Aldo Grassini, che non pensava mai di ricevere tante adesioni, un vero insperato successo, se si pensa che gli aderenti al corso, tra parenti ed accompagnatori, sono stati circa una quarantina. Considerando che l’annuncio era stato fatto sulle pagine di riviste scritte in Braille.
Tanto che poi, gli organizzatori si sono visti costretti a dividere gli aspiranti esperantisti in due gruppi di corsisti, affidando la conduzione del primo al Sig. Pier Luigi Da Costa di Lucca, mentre sulla cattedra del secondo è stata fatta sedere la Sig.ra Ana Montesinos, di nazionalità spagnola, come denota il suo nome, ma coniugata e residente a Londra. Cosa questa che ha dato anche un tocco di internazionalità a questo incontro.
Essendo lei spagnola e gli allievi italiani, c’è stata un maggior immediatezza di apprendimento, perché il bisogno di intendersi ha fatto di questa necessità, virtù.
“Il mondo è piccolo”, mi dice Aldo, raccontandomi come ha conosciuto la Sig.ra Ana : casualmente in un museo in Lituania e sempre casualmente si sono ritrovati a Bialystock, città natale di Zamenhof, in Polonia, ed ancora più casualmente lei ha letto l’annuncio di questo corso…
Le città rappresentate dai corsisti sono state quelle di Roma (forse con più partecipanti), Bologna, Firenze, Milano, Torino, Venezia, Lucca, perfino da Catania…e si anche Ancona considerando Daniela ed Aldo che però principianti non lo sono assolutamente!
Il corso era iniziato Domenica 20 c.m. con l’arrivo degli allievi e loro accompagnatori in albergo e si è concluso ieri sera 25, con una breve passeggiata sul lungomare, dopo cena, per concludere nel modo più classico, ma anche il più semplice, sia il corso che la serata estiva…Ed allora che c’è di meglio che un gelato in compagnia e seduti sul muretto ferma sabbia, a ridere e scherzare? Poi i saluti tra persone che erano arrivate a Senigallia e non si conoscevano e che ripartiranno l’indomani con, nel bagaglio, quaranta nuove amichevoli conoscenze. Se ne andranno, come ho sentito dir loro, felici ed appagati ed un pizzico di nostalgia, per la positiva esperienza che hanno vissuto: piacevolmente rilassante ed appagati per l‘accoglienza che hanno ricevuto, istruttiva ed in principal modo umana. Si, perché l’Esperanto, oltre che una lingua di pace e senza confini politici, è anche questo: amicizia !!
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