sabato 27 marzo 2010

Master solo in inglese all'universita' di Trieste



Comunicato Stampa
della FEI

L'Università di Trieste ha proposto un master sulle tecnologie assistive di sostegno all'handicap che si terrà esclusivamente in lingua inglese. La Federazione Esperantista Italiana non ritiene accettabile che un corso che si svolge in Italia debba usare esclusivamente una lingua straniera, determinando così discriminazione e conseguenze dannose per la nostra lingua e la nostra cultura.
Considerato che si tratta di un corso di specializzazione tecnologica e non di un corso di lingua, giudica irrazionale e poco produttivo mescolare due obiettivi formativi così eterogenei. Rileva, infine, la superficialità con cui le istituzioni responsabili, i mezzi di comunicazione e l'opinione pubblica trattano queste problematiche.
1. Un corso di alta specializzazione che si svolge in Italia usando soltanto la lingua inglese, produce una discriminazione a danno di quegli studenti italiani che hanno studiato una lingua straniera diversa dall'inglese e, solo per questo, vengono esclusi dalla possibilità di partecipare al master.
2. L'iniziativa dell'Università di Trieste alimenta una tendenza di alcune istituzioni scientifiche o di formazione che, se diventasse generale, condurrebbe ad un risultato culturalmente disastroso per il nostro Paese: la lingua italiana finirebbe a poco a poco con il rendersi inadatta ad esprimere concetti tecnologici e, comunque, particolarmente raffinati, e scadrebbe al rango di un codice dialettale.
3. Pur riconoscendo l'importanza della lingua inglese negli scambi internazionali del nostro tempo, si rileva che privilegiare esclusivamente questo strumento di comunicazione addirittura nei confronti della stessa lingua italiana, contraddice le normative europee che in tutti i documenti ufficiali indicano il multilinguismo come la soluzione dei problemi della comunicazine a livello europeo.

martedì 16 marzo 2010

Fwd: 20 marzo - 16 maggio Appello Libera-Tavola della pace

COMUNICATO STAMPA
da Esperantisti Marchigiani


sabato 20 Marzo
a Milano XV Giornata della memoria e dell'impegno
domenica 16 maggio Marcia per la pace Perugia-Assisi


Insieme vogliamo provocare
un altro futuro


C'è un unico filo che lega la XV Giornata della memoria e dell'impegno che sabato 20 Marzo celebreremo a Milano insieme ai familiari delle vittime delle Mafie e la Marcia per la pace Perugia-Assisi del prossimo 16 maggio 2010. E' la nostra vicinanza alle vittime, a tutte le vittime delle mafie, delle guerre, della violenza, della miseria, delle ingiustizie e dell'illegalità. Insieme a loro, senza confini né riguardo al colore della pelle o alla forma degli occhi, vogliamo rinnovare la domanda urgente di giustizia, di pace e di rispetto dei diritti umani.

Abbiamo bisogno di camminare insieme, perchè la pace per noi è sinonimo di serenità, di legalità, di uguaglianza, di diritti umani, di dignità della vita umana. Dobbiamo camminare insieme, oggi più che mai, per unire l'impegno per la legalità e la pace. Per dire basta a tutte le forme di violenza e di razzismo, all'individualismo dilagante, insofferente di regole e responsabilità . Per riaffermare con forza che libertà vuol dire più responsabilità e partecipazione di ciascuno.

Questa non è solo una crisi economica: è una crisi politica, sociale, ambientale, etica e culturale. E' la crisi dei diritti, delle prospettive, delle pari opportunità, delle speranze. Per uscire da questa crisi dobbiamo ri-mettere al centro della nostra vita i valori che sono iscritti nella Dichiarazione Universale dei diritti umani, nella Carta delle Nazioni Unite e nella nostra Costituzione.

C'è un unico filo e per questo percorriamo le strade insieme, incontriamo i giovani nelle scuole e nelle università, entriamo nei luoghi in cui la gente vive, soffre e continua a sperare, contrastiamo ogni forma di indifferenza, di inerzia e di rassegnazione, rafforziamo i legami di legalità, di responsabilità e di pace. Insieme vogliamo provocare un altro futuro.

Camminiamo dunque insieme il 20 marzo a Milano, camminiamo dunque insieme il 16 maggio da Perugia ad Assisi, unendo queste coscienze, queste sensibilità, questa responsabilità , unendo memoria, coraggio e profezia per stare dentro la storia, ognuno di noi da protagonista. Unisciti anche tu. E' il noi che vince.

Libera - Tavola della pace

11 marzo 2010

www.libera.it www.perlapace. it

mercoledì 10 marzo 2010

Il Comune di Firenze e la Commissione Nazionale Italiana per l'Unesco per il centenario della lingua internazionale esperanto


comunicato stampa

20 marzo a Firenze il convegno celebrativo del centenario della Federazione Esperantista Italiana che fu fondata alla fine di marzo del 1910 a Firenze.

Per l'occasione il Comune ha messo a disposizione il Salone dei Duecento in Palazzo Vecchio e la Commissione Nazionale Italiana per l'Unesco ha dato il suo patrocinio.

Dopo la fondazione della associazione l'esperanto ha attraversato un secolo difficile. E come in tutti i momenti difficili l'esperanto ha offerto un'ancora di salvezza a tanti idealisti, che volevano aggrapparsi a qualcosa di certamente buono nel mezzo delle guerre, delle stragi e della violenza ideologica. E' quasi miracolosa la sopravvivenza dell'esperanto e dei suoi ideali attraverso la prima guerra mondiale, il ventennio fra le due guerre e la seconda guerra mondiale. E' pur vero che già negli anni della fondazione della FEI il movimento esperantista aveva stretto saldi rapporti sia con la cultura cattolica (bisogna ricordarsi di Pio X e delle sue dichiarazioni favorevoli all'esperanto) che con la cultura socialista, e che questi rapporti in un modo o nell'altro sono continuati per tutto il novecento.

La seconda metà del secolo di attività della FEI è stata caratterizzata dagli stessi elementi che caratterizzarono la società italiana in quel periodo. Forte spinta ad agire negli anni '50 (non per niente in quegli anni la FEI diventa ente morale). Continuazione della spinta con una intensità che andò decrescendo nei decenni successivi. Rinascita, risorgimento, ringiovanimento con l'avvento di internet. Negli ultimi tempi una fortunata serie di trasmissioni televisive e radiofoniche hanno portato all'esperanto una certa notorietà.

Il programma della mattinata in Palazzo Vecchio prevede un tuffo all'inizio del novecento con una presentazione della società di allora da parte di un noto cultore di storia delle idee, Massimo Rizzardini dell'Università di Milano: Tra avanguardia e tradizione. Idee, immagini e parole all'alba del Novecento. Molti più numerosi gli interventi sul futuro, sui secondi cento anni del movimento esperantista italiano, di Federico Gobbo, Paolo Valore, Nicola Minnaia e Fabio Bettani.