lunedì 28 settembre 2009

L'Università della Pace


Dal Prof. Aldo Grassini ricevo e pubblico:


Carissimi,
ieri l'altro, presso il notaio Sabbatini di Ancona è stata fondata l'associazione denominata "Università della Pace". Io ho rappresentato la FEI che così figura tra i soci fondatori insieme ad una trentina di enti ed associazioni tra cui la Regione Marche, alcuni Comuni marchigiani, l'Università Politecnica delle Marche, l'Università degli Studi di Macerata e quella di Urbino, oltre ad un discreto numero di associazioni impegnate nel volontariato laiche e cattoliche, scuole di pace ecc. Non ci sono partiti politici ed organizzazioni sindacali. E' stato nominato un Direttivo provvisorio che resterà in carica fino al 31 dicembre con il compito di convocare l'Assemblea generale per l'elezione regolare. Per il momento è costituito dal Presidente del Consiglio Regionale delle Marche, dai Sindaci di Ascoli Piceno e di Macerata, dal Rettore dell'Università Politecnica delle Marche e da un rappresentante dell'ONG Centro Volontari per il Mondo (al quale lo scorso anno abbiamo assegnato il Premio "Zamenhof").
Lo scopo dell'associazione è di promuovere l'educazione alla pace mediante corsi di interculturalità e sui diritti umani, interventi nelle scuole, conferenze e dibattiti pubblici ecc.
Io credo che figurare ufficialmente e pubblicamente in questa buona compagnia non potrà che giovare al nostro prestigio ed alla nostra credibilità. Ma io spero che potremo anche inserirci attivamente in qualche manifestazione che potremmo concorrere a promuovere. Lo scopo è sempre lo stesso: caratterizzarci come un'associazione culturale fortemente impegnata nella promozione di alti valori umani.
Un caro saluto
Aldo


A cui fanno seguito alcuni utili suggerimenti di un altro esperantista: Prof. Mauro La Torre giuntimi p.c. attraverso la posta elettronica degli Esperantisti Marchigiani


Questa partecipazione della FEI all'iniziativa dell'Università della pace,con le finalità che descrivi, mi sembra molto opportuna ed attuale e speroche si sviluppi concretamente, soprattutto attenzione con sbocchi nellescuole.Faccio 3 proposte al riguardo:1) Nell'ambito di questa nuova istituzione la FEI può progettare e offrireinterventi e seminari sui temi dei diritti linguistico- culturali in unaprospettiva di educazione realmente interculturale (personalmente sonopronto a collaborare in questa direzione).2) A Kioto (Giappone) ho visitato un'istituzione che esattamente lo stessonome e gli stessi scopi. Perché non contattarli per un possibile"gemellaggio" di collaborazione? Gli esperantisti giapponesi possono fareda tramite (ev. posso fornire un contatto qualificato) .3) Quello che è avvenuto nelle Marche si può ripetere in altre regionidove possono trovarsi strutture simili.

Qualcuno ne sa qualcosa?

cordialmente,

mauro la torre

Nessun commento:

Posta un commento